Mutilare gli alberi: è giusto? Risponde l’esperto

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Nudi, spogli, i loro tronchi possenti svettano verso il cielo azzurro come una muta denuncia. Sono alberi che non hanno più forma: a guardarli fanno tristezza e paiono già morti. Cosa è successo? Qualche tempesta li ha sfigurati? No: è la mano dell’uomo che li ha ridotti a pali inanimati. Ma ogni gesto in natura ha delle conseguenze: quali sono quelle con cui dobbiamo fare i conti dopo questa mutilazione? E questo tipo di taglio è davvero necessario? L’abbiamo chiesto ad un esperto che già in passato (la sua vecchia intervista la trovate qui) ha risposto alle domande di Fiori&Foglie: Stefano Lorenzi, arboricoltore Etw certificato, socio Sia (Società Italiana di Arboricoltura) e istruttore della Scuola Agraria del Parco di Monza. Che ci ha detto qualcosa di molto importante: quei tagli ci costeranno davvero caro perché…

Stefano, vediamo spesso alberi che vengono potati in modo talmente radicale da lasciare dei tronchi spogli orribili a vedersi. Come mai?
Daniela, questo tipo di intervento si chiama “capitozzatura”.  Un albero viene capitozzato quando si asporta completamente o quasi la sua vegetazione, con rami, rametti e foglie. E’ un’operazione decisamente radicale e come hai notato, il risultato non è certo bello da vedere. Il problema vero però non è l’impatto estetico, ma quello funzionale sulla vita dell’albero.

Quindi non si tratta di un’operazione necessaria?
No, la capitozzatura, cioè questo tipo di potatura radicale, in realtà è una scelta che le amministrazioni di città e comuni fanno pensando di risparmiare sugli interventi di manutenzione. Invece purtroppo è esattamente il contrario. Gli effetti sugli alberi sono devastanti: la fortuna degli amministratori è non si vedono subito quindi il cittadino non se ne accorge…

In pratica che cosa succede all’albero che è stato capitozzato?
L’albero è l’unico essere vivente capace di produrre da solo il suo cibo. E lo fa grazie alla fotosintesi nelle foglie. Se togliamo tutte le foglie, l’albero non si nutre: rimane a digiuno perché non riesce a riformare la sua chioma nell’anno in cui è stato capitozzato. E chi non mangia, si indebolisce. Prende più facilmente malattie. E fattore fondamentale, comincia a diventare instabile.

Quindi ci stai dicendo che gli alberi  capitozzati  cadono più facilmente, Stefano?
Certo. Ti spiego come funziona. L’albero, per vivere, deve trovare il perfetto equilibrio nel rapporto tra radici e chioma: ma nell’albero così mutilato, tutte le radici di ancoraggio, le più grosse, lui non le sente più utili quindi non le nutre. Inoltre reagirà al taglio creando più velocemente possibile nuovi rami che non hanno un saldo innesto nel tronco (le gemme vengono emesse tutte insieme e crescono veloci quindi sono più fragili). Nell’arco di 3-5 anni l’albero rifarà la chioma, ma non avrà più il necessario ancoraggio e la sua chioma sarà disordinata e sbilanciata: si crea così un forte scompenso, che mina pesantemente la sua stabilità. E in città questo è molto pericoloso e anche molto costoso. Quando cadrà, anche se nessuno si fa male, ci saranno dei danni, il costo della rimozione e tutto il lavoro e il tempo necessario a ripiantarne un altro che, presumibilmente poi, farà la stessa fine…

Ma le amministrazioni non sanno queste cose? Alla fine si tratta di un costo che ricade sui cittadini…
Il problema è che, se anche le sanno,  pensano di spendere meno con un solo intervento radicale dopo molti anni di totale incuria, magari su segnalazione di qualche persona che si lamenta. E visto che l’albero reagisce con lentezza, nessuno addebita a quell’amministrazione la caduta che avviene dopo qualche anno. E molti non sanno che ci sono regolamenti verdi che vietano la capitozzatura. I politici puntano sulla mancanza di informazione e sulla memoria corta dei cittadini…

Come dovrebbero essere curati gli alberi in città?
Gli alberi in città andrebbero manutenuti con attenzione: in vivaio vanno scelti solo gli esemplari migliori (con tronchi di 7-8 cm di diametro, dai 5 anni in su) e poi, grazie a piccoli interventi leggeri ogni due anni (non si taglia mai più del 20% della chioma) che ne mantengono la forma naturale, cresceranno sani e forti. I filari, con questo tipo di trattamento, rimangono splendidi e saldi per 30 anni.

Tra l’altro gli alberi capitozzati sono brutti: in America è stato stabilito che se in un grande giardino gli alberi vengono capitozzati, la casa vale 15% in meno del suo valore di mercato.