Dall’atmosfera chic e un po’ sonnolenta del Lago Maggiore si salpa verso un mondo che si stenta a riconoscere. L’Isola Madre è di fatto un prezioso e curatissimo angolo di paradiso per il turista autoctono, alla scoperta della sua terra, come per lo straniero venuto da lontano. Ma lo è, di più ancora, in una maniera assai poco immaginabile per chi ama visceralmente la botanica. Piante e fiori sono infatti lo scopo e la destinazione di questo piccolo pezzetto di terra nel mezzo di un lago: gli esseri umani paiono delle mere comparse in questo suolo fertile e umido dove fronde e corolle, spesso rarissime, prosperano con vigore.
E di fatto l’Isola Madre è proprietà delle piante che vi crescono, tra le scrupolose cure dei loro giardinieri, quasi di più dei proprietari, la nobile Famiglia Borromeo, che non la abita. Un tale incanto miracoloso, in cui gli inverni diventano miti e il calore si tempera con l’umido, forse di fatto spetta di diritto a specie viventi così particolari: si tratta praticamente di una serra a cielo aperto e qualsiasi altra funzione forse non le renderebbe giustizia. Ecco qualche scatto rubato a questo paradiso, dove con aria da padroni si aggirano pavoni candidi e blu cobalto…