C’era una volta la bicicletta a pedalata assistita. Era un mezzo un po’ sgraziato, con colori spenti e rivolto agli anziani o comunque alle persone con difficoltà. Ora invece c’è la bici elettrica: un mezzo moderno che permette di spostarsi con agilità e in economia. I due veicoli, si capisce, sono parenti stretti, anzi, dal punto di vista normativo sono la stessa cosa: la seconda è l’evoluzione della prima, una trasformazione di stile che si sta compiendo più che mai proprio nell’epoca contemporanea verso un nuovo modo di effettuare spostamenti a corto raggio, più sano e rispettoso dell’ambiente ma anche più consono alla dimensione umana, con costi per il portafoglio nettamente inferiori a quelli di qualsiasi auto. Questa voglia di bicicletta sta trasformando le nostre città: è un fatto, la rete ciclopedonale si sta estendendo ogni giorno di più.
Per chi si muove in bici sempre più spesso sono disponibili collegamenti, a volte più diretti e brevi rispetto alla viabilità ordinaria, comunque esenti dal traffico, comunque protetti dal pericolo rappresentato dalle auto, a volte in contesti piacevoli, in mezzo ai parchi.
Però non tutti sono così sportivi da percorrere distanze relativamente lunghe con una bici tradizionale, se non altro perchè arrivare in ufficio sudati non è il massimo. La cosa migliore, non per tutti ma per molti, sarebbe poter circolare sulla rete ciclopedonale con un mezzo a motore. Ebbene, è possibile, perchè le bici elettriche a pedalata assistita che rispondono alla direttiva 92/61/CEE possono utilizzare i percorsi ciclopedonali e non pagano nè bollo nè assicurazione. In pratica una bici per essere in regola deve azionare il motore solo quando si pedala, anche se senza sforzo. Inoltre il motore non può funzionare sopra i 25 km/h.
Nei tempi che perdiamo nel traffico, comunque, a 25 km/h si può andare anche molto lontano, restando ampiamente nei margini di autonomia consentiti dalla batteria. Certo, perchè la bici elettrica convenga si devono verificare una serie di coincidenze: innanzitutto dovete poterla parcheggiare in un posto al sicuro dai furti, perchè non è esattamente un oggetto a buon mercato. Ma molte aziende si sono strutturate per offrire questa possibilità ai loro dipendenti.
Inoltre dovete poterla ricaricare tutte le sere. Un box con una presa di corrente sarebbe l’ideale. Se non c’è un contatore individuale e vivete in condominio, meglio comunque evidenziare la cosa in assemblea facendo due conti: il costo dell’energia è irrisorio, può essere anche 5 centesimi ogni 100 km percorsi. Non dovrebbe essere arduo mettersi d’accordo con i condomini. In caso contrario si può sempre smontare la batteria tutte le sere e ricaricarla in casa. E poi ovviamente serve un bel percorso ciclabile, della lunghezza giusta, da casa vostra al luogo di lavoro.