Dagli orti e dai giardini di Versailles arrivano le verdure extralusso

Castelli, ville e dimore di pregio sono un patrimonio costoso da mantenere. E di questi tempi i fondi a disposizione sono molto magri. Così, la reggia di Versailles, celebre residenza dei Re di Francia e uno dei monumenti più visitati al mondo – ha deciso di sfruttare il suo nome altisonante per un marchio di prodotti alimentari di lusso, storicamente coltivati nelle serre e negli orti reali, gli stessi – assicurano i promotori – che venivano consumati dal Re Sole. La licenza è stata affidata alla società Oh Légumes oubliés, annunciano in una nota i responsabili del Castello.

Versailles era un “reale laboratorio di ricerca” culinaria: nei suoi vasti spazi si coltivavano asparagi, melanzane, fichi, fagioli, fragole, barbabietola, mele cotogne, nespole, sambuco, porri. Con André Le Nôtre e Jean-Baptiste de La Quintinie, i due geniali giardinieri che chiamò a corte, Luigi XIV fece dei giardini di Versailles e dell’orto reale un “eccezionale terreno di sperimentazione”, per imbandire la tavola reale con prodotti sempre diversi e inediti.

Ma oggi, neanche uno dei prodotti ‘Chateau de Versailles’ verrà realmente coltivato all’interno del castello. Il nuovo marchio si articola in tre gamme: ‘Jardin Royal’, per i derivati di frutta e verdura (creme da spalmare, conserve alimentari, chutney, marmellate), ‘Gourmandises de la Reine’ (per i dolci, di cui andava pazza Maria-Antonietta, caramelle al miele, sciroppo di piante alla verbena o alla menta) e ‘Plaisirs du Roi’, per l’alta gastronomia, tra cui foie gras, “una moda lanciata da Luigi XIV”, ma anche tartufi, zuppe, spezie. Tra i prodotti proposti, anche i fagiolini al coriandolo (7,35 euro per una scatola), la ‘Compote d’Amour en cage’ (11,90 euro) e il Chutney di tartufo del Perigord (28,30 euro).

Il marchio, che non nasconde di avere ambizioni mondiali, ha “l’obiettivo chiaramente definito” di scalare il comparto dell’extralusso, rivaleggiando con i marchi più prestigiosi. I prodotti saranno disponibili già da questo mese a Versailles e nei templi del lusso parigino ma anche sul sito internet www.chateauversailles-epiceriefine.com
Gli introiti serviranno a finanziare la reggia di Versailles e le sue attività (restauri, manifestazioni culturali, mostre).