Alberi e piante in città? Questione di salute

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E’ ora di dare il giusto valore ad alberi, piante e fiori: l’aggettivo “ornamentale” sta stretto perché la scienza dice che la vita umana ha bisogno dei “servizi” di quella vegetale per qualcosa di ben più importante della semplice decorazione: le piante sono vitali per noi perché fonte di salute e benessere. Ecco il concetto-chiave che sta emergendo ogni giorno di più grazie gli studi di medici e ricercatori. Sulla spinta di queste nuove evidenze scientifiche e sulla conseguente necessità di dare una nuova priorità al verde soprattutto a livello istituzionale agevolandone l’utilizzo nel pubblico e nel privato, tante voci – dall’agricoltore al fiorista, dall’imprenditore al giardiniere, dall’architetto al sindacalista – si sono riunite intorno al tavolo che ha fatto incontrare a Montichiari, forse per la prima volta, il “gotha” del verde di tutta Italia negli giorni scorsi.

Al Summit organizzato da Assofloro in provincia di Brescia venerdì c’erano proprio tutti, con i loro esponenti di punta, dalle Associazioni Florovivaistiche di tutto lo Stivale a Coldiretti e Confartigianato, dall’Associazione degli Archittetti paesaggisti, a quella dei Giardinieri a quella dei Giardini e Parchi italiani. Il mondo del verde ha unito le forze per rivendicare nei confronti della politica il proprio ruolo, che produce qualcosa di vivo che non potrà mai essere surclassato dalle mode o dalla tecnologia.

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Summit a Montichiari

Di piante abbiamo e avremo sempre più bisogno, dice il Summit: cambierà certo la modalità, ma sarà vitale coltivarne tante – molte più di ora – per migliorare la qualità della nostra vita e dell’ambiente, a maggior ragione con il cambiamento climatico in atto, che richiede sempre più verde nelle nostre città per mitigare l’eccesso di calore, di venti e di piogge che stiamo affrontando, e contrastare Co2 e inquinamento. Le conseguenze delle polveri sottili e dei veleni dispersi nell’aria interessano l’apparato respiratorio di tutti, in particolare nei più piccoli e pesano sulla sanità nazionale: le foglie sono in grado di catturarle, filtrandole. Il tema è di stretta attualità con la Cop21 alle porte: la Conferenza globale sul Clima che si svolgerà a giorni nel centro nevralgico, ora più che mai, dell’Europa: Parigi. E non parliamo dell’effetto sociale del verde in grado, dicono gli studi più recenti, di mitigare aggressività e disordini della personalità e incentivare comunicazione tra generazioni e contatto umano.

Dal tavolo del verde italiano è uscito dunque un documento che verrà sottoposto nei prossimi giorni al Governo, con l’intento di far capire quanto sia importante per il Belpaese il tema, che trarrebbe grande spinta dalle agevolazioni fiscali per i cittadini di recente proposte come emendamento alla Stabilità ma comprensibilmente accantonate a vantaggio di maggiori fondi alla sicurezza. Certo, i servizi segreti sono senz’altro importanti in questa fase storica, ma chi produce e si occupa di piante ricorda all’universo politico che, superata l’emergenza, la salute delle persone è la priorità immediatamente seguente.

E se è vero che i vegetali possono fare la differenza nella qualità della vita umana, è importante creare adesso strumenti legislativi che permettano al settore, forte di una ricca tradizione storica e culturale, di svilupparsi al pari e anche meglio delle altre realtà europee. E occorre farlo per tempo: adesso, per il presente, ma soprattutto per il futuro: perché un albero può dare tutto, ma non cresce in un giorno.

 

Le voci del Summit di Assofloro
– organizzatori:
 Nada Forbici, Presidente di Assofloro Lombardia
Francesco Mati, distretto vivaistico di Pistoia
– tra gli ospiti:
Ettore Prandini, vice Presidente nazionale di Coldiretti e Presidente di Coldiretti Lombardia
Lorenzo Bazzana, Coldiretti
Christian Mattioli, Confartigianato

Ezio Veggia, Confagricoltura
Roberto Citi, Cia
Anna Letizia Monti, Aiapp
Sergio Ferraro, Asproflor Comuni Fioriti
Rosalba Caffo Dallari, Ass. Parchi e Giardini d’Italia