Più di 150 “boschi verticali” che dovranno ospitare 100mila abitanti: è la “città-foresta” che i cinesi stanno pensando di costruire nella loro metropoli più inquinata, Shijiazhuang. L’immane progetto di questa innovativa città “pulita” affonda le sue radici – è il caso di dirlo – direttamente in suolo italiano, prevedendo la costruzione di palazzi verdi sul modello pluripremiato a livello internazionale di “Vertical Forest” creato dall’architetto Boeri a Milano, nell’area di Porta Nuova (e replicato in Svizzera a Losanna usando cedri per una versione “sempreverde”). Nel Bosco Verticale gli appartamenti sono forniti di capaci vasche che ospitano più di mille piante, tra alberi e arbusti. Durante lo svolgimento della Conferenza sul Clima o Cop21 conclusasi a Parigi qualche giorno fa, la Cina del resto ha avuto un ruolo poco simpatico: quello di una grande potenza super inquinata e super inquinante, nelle cui metropoli, a causa del denso smog, è ormai diventato molto difficile persino respirare. Il governo cinese sta dunque ripensando città e spazi con l’ottica di migliorarne ambiente e qualità della vita. Continua a leggere