La siepe che (forse) uccise il Conte di Cavour

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Oggi su La Stampa leggo di una curiosità verde decisamente intrigante, che ci fa capire quanto  conosciamo poco le piante che ci circondano e persino quelle che chiediamo di piantare nei nostri giardini o condomini. Paolo Pejrone, giardiniere paesaggista di grande fama, ci racconta infatti che la pianta da siepe più utilizzata in assoluto per delimitare i nostri spazi verdi è l’inconsapevole causa di morte ipotizzata per il Conte di Cavour. Il lauroceraso ovvero Prunus laurocerasus, la pianta dalle belle foglie verde lucido che fitte ci schermano dagli sguardi altrui (spesso chiamata “Lauro”, da non confondere con l’aromatico Alloro Laurus nobilis), produce infatti bacche rosse e poi nere che nei loro semi contengono il principio letale del cianuro, l’acido cianidrico.

Agli uccelli, che le divorano avidi, la cosa non sembra dar nessuna noia, e sicuramente la quantità ingerita fa la differenza, ma ai tempi di Cavour l’infuso di lauroceraso era utilizzato nella medicina senza troppe attenzioni. Pare che qualcosa in questo senso non abbia funzionato, e che i dottori del Conte abbiano ecceduto nelle dosi, portandolo così alla morte tre mesi prima della proclamazione dell’Unità d’Italia per cui tanto aveva lottato. Il fatto, racconta Pejrone, è narrato in un rapporto top-secret di James Hudson, ambasciatore britannico a Torino. Altra ipotesi corrente sostiene che il veleno fu invece versato nel liquore che era solito bere a casa di un’amica, l’ex ballerina magiara Bianca Ronzani.

Comunque sia, la morte improvvisa di Cavour all’età di 51 anni non ha ancora una spiegazione certa. Molto più longevo di lui il nostro protagonista vegetale, il lauroceraso, imperterrito protettore della nostra privacy e, a causa delle continue potature per farne siepe, assai scarso produttore delle famose bacche, come anche dei profumatissimi fiorellini che le precedono 😀