Una borsa petalosa, un cappello petaloso, un abito petaloso, magari una pianta petalosa? Non sappiamo esattamente quale sarà, ma di certo un oggetto brandizzato #petaloso esisterà e potrebbe entrare presto nelle nostre case. La “febbre” in Rete e sui social Network dell’attributo coniato dal bimbo di Copparo qualche giorno fa è stata così acuta che qualcuno ha pensato subito di registrare “Petaloso” e trasformarlo in un brand: una conseguenza logica in un mondo come il nostro di oggi in cui nulla viene sprecato se può far soldi, neanche una parola.
Ad annunciarlo sono la Camera di Commercio di Ferrara e il Comune di Copparo, che hanno indetto una conferenza stampa per presentarlo lunedì alla Camera di commercio. Il marchio di fatto è stato depositato e trasmesso all’ufficio italiano marchio e brevetti alla velocità del suono appena la grancassa del web ha smesso di suonare: in un’agenzia stampa se ne annuncia la presentazione.
Ma chi è stato a registrare il brand? A quanto pare il padre di Matteo, il bambino inventore, si è precipitato a registrare il marchio, ma non abbastanza velocemente: alcune società ci avevano già pensato. E adesso? A chi apparterà il marchio “Petaloso”? E su cosa apparirà?