“Una giardiniera in cucina”: dalla terra al piatto, piante e ricette

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Piante e fiori alimentari diventano protagonisti nel momento in cui si crea un giardino commestibile come quello di cui ci parla Maria Gabriella Buccioli nel suo libro “Una giardiniera in cucina”. Un giardino, quello di Gabriella, che ospita non solo le classiche piante da orto (offelle alla zucca, ragù di rapa, involtini di lattuga, caviale di melanzane, finocchi alla padovana, torta di cipolle) ma anche il frutteto (fichi al vino, clafoutis alle ciliegie, more alla panna, gelatina di prugnoli, mele vestite), le erbe aromatiche e quelle selvatiche (tartine al cerfoglio, spatzle all’ortica, risotto alla borragine, zuppa di portulaca e piselli, crema di stellaria) e fiori da gustare (insalatina di tarassaco, pane con papavero, puré di acetosa, salsa alla malva, frittelle di fiori di sambuco).

Che di questi tempi la cucina sia ormai entrata di prepotenza in ogni ambito della cultura è fatto noto. Ma nel caso di piante e fiori, non si tratta di un’intromissione indebita, ma dell’essenza stessa di ciò che finisce nel nostro piatto. Piante e fiori infatti sono il cibo per eccellenza, di  cui nessun carnivoro può fare a meno, visto che la loro esistenza è la condizione grazie a cui esistono le prede.

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Quello di “Una giardiniera in cucina” è un racconto affascinante a metà tra il giardino e i fornelli, dove la cuoca-pollice verde prepara deliziosi piatti e manicaretti che illustra non in classiche schede, ma a bordo pagina, lungo una narrazione continua, semplice e piacevole, come un flusso di coscienza, senza soluzione di continuità tra le amate piante dei “Giardini del Casoncello” da lei creati sull’Appennino bolognese e le sperimentate ricette – anche ricercate ma senza lungaggini e ampollosità, e sempre alla portata del lettore comune – in cui i vegetali diventano vitali ingredienti.

“Un’erba che invece si può usare in gran quantità e che può, lei sola, reggere un intero pranzo è l’ortica (solitamente Urtica dioica). (Mal)erba per eccellenza è, al contrario, una delle erbe più preziose: per la nostra salute, per la piccolissima fauna del nostro giardino, per il terreno che coltiviamo e per la nostra cucina! Fra l’altro è l’erba più conosciuta anche da chi, di erbe, non ne conosce tante ed entra con onore nella cucina tradizionale: le tagliatelle all’ortica della cucina bolognese sono famose!” e via con puré di ortica, crema di ortica, panade all’ortica, canederli all’ortica, omlette, quiche, frittatine e torte e chi più ne ha più ne metta…

Accenti francesi si mischiano a ricordi gastronomici tirolesi tradendo le origini triestine dell’autrice, che hanno poi preso spessore e “sugo” di popolo grazie alla sua vita bolognese. Una lettura decisamente gradevole, per un agile libro di 300 pagine (con l’utile elenco finale delle ricette, divise per tipologia, e delle piante citate) da tenere a portata di mano in cucina, vicino alla portafinestra verso il giardino dove, seguendolo, fiori e piante vi appariranno come la cambusa ideale da cui attingere a piene mani delizie vegetali a seconda della stagione. Vi verrà fame e voglia di provare altre piante! Consigliatissimo 😉

Ps. Splendida la copertina, opera di Lucio Filippucci, tra i disegnatori di punta dei fumetti di Martin Mystère e Tex. Un bonus in più!