Rinasce il giardino di Emily Dickinson, tra poesia e fiori

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Morì da reclusa e quasi sconosciuta ma oggi, 130 anni dopo, Emily Dickinson è la poetessa più amata d’America. Ma se in molti ricordano i suoi versi, pochi invece sanno che la Dickinson univa alla sua poesia una forte passione per fiori e piante, che coltivava con grande amore nel giardino e nella serra di Homstead, la sua casa ad Amherst, cittadina del New England. “La casa e il giardino erano il suo laboratorio poetico”, ha detto la direttrice del museo Jane Wald. E ora che la casa della Dickinson è diventato un museo, quel giardino sta tornando in vita ripartendo dal frutteto, dove sono stati ripiantati meli – malus ‘Baldwin’, ‘Westfield Seek-No-Further’ – e peri – pyrus ‘Winter Nelis’ – delle varietà che lei amava. L’idea è ripopolare quel giardino con i fiori che la poetessa coltivava in vita: per farlo, è in atto un  scavo “archeo-botanico” nel terreno circostante la casa per recuperare semi “d’epoca” in grado di germinare di nuovo: i fiori di Emily.

Emily Dickinson coltivava rose, gigli, garofanini, narcisi, fritillarie, malvoni, anemoni, piselli odorosi, dalie, Aster, digitali, salvie e melograni con cui, a testimonianza della sua grande passione per la botanica, aveva composto un erbario, conservato ora nella Biblioteca di Harvard, in cui aveva raccolto oltre 400 varietà di piante e fiori. Non solo.

E’ vivo nelle opere della poetessa quel giardino: nelle 1.789 poesie rimaste – tutte tranne sei inedite al momento della morte – Emily fa riferimento all’elemento vegetale quasi 600 volte e nomina oltre 60 varietà. Le citazioni di fiori sono 350, soprattutto rose ma anche specie più umili come le margherite e il trifoglio: entrambi simboli di lei stessa nelle lettere e in versi. E l’affinità che Emily Dickinson provava verso fiori e piante sta nelle parole che al mondo vegetale la poetessa dedicò: “La carriera dei fiori differisce dalle nostre nel solo fatto che non si fanno sentire” e ai suoi versi più floreali, quelli di Bloom — is Result — to meet a Flower:

“Bloom — is Result — to meet a Flower
And casually glance
Would scarcely cause one to suspect
The minor Circumstance

Assisting in the Bright Affair
So intricately done
Then offered as a Butterfly
To the Meridian —

To pack the Bud — oppose the Worm —
Obtain its right of Dew —
Adjust the Heat — elude the Wind —
Escape the prowling Bee

Great Nature not to disappoint
Awaiting Her that Day —
To be a Flower, is profound
Responsibility —”