Piccole tenere roselline freschissime che fioriscono così riccamente da ricadere a grappoli dal vaso: è la magia della rosa ‘The Fairy’, una varietà che di fatto, visto lo spettacolo che offre quando è in fiore, sembra uscita dritta dritta da una favola. E’ un utile gioiello floreale della prima metà del secolo scorso, scelta vincente in molte situazioni perché molto facile da coltivare e di sicuro effetto scenografico: come d’incanto, si trasforma in una nuvola di fiori. Della minirosa ‘The Fairy’ ci parla la nostra esperta, Elisabetta Pozzetti, per una nuova puntata della rubrica ‘Rose Perfette‘ di Fiori&Foglie: pronti a seguire la magia?
ROSA ‘THE FAIRY’, IN VASO O RICADENTE
La magia che la rosa ‘The Fairy’ produce si deve a una considerevole quantità di roselline grandi appena circa 3 cm con circa 25 petali, quasi dei pompon, che sono riuniti in grappoli anche di 40 fiori che rifioriscono a ondate quasi incessantemente dalla tarda primavera fino all’autunno inoltrato. L’ultima ondata di fioritura è forse la più spettacolare perché il colore, con l’abbassamento delle temperature, sembra quasi risplendere. La nostra fatina delle rose crea lunghi rami arcuati e ricadenti che le danno un aspetto romantico, quasi retrò, reso ancora più evidente dalla variazione di tonalità dovuta alla maturazione del fiore che infine schiarisce.
PREGI, PERCHE’ COMPRARLA
Il portamento e le dimensioni contenute (sfiora il metro in altezza e in larghezza) consentono alla rosa ‘The Fairy’ di essere coltivata elegantemente in un vaso capiente, dal quale si protenderà una morbida cascata di fiori. Perfetta da far ricadere da un muretto, o per creare fitte siepi basse, è considerata un’ottima rosa coprisuolo. Come faccia un arbusto così piccolo a produrre una tale quantità di fiori è un mistero, forse è per questo che l’hanno chiamata “piccola fata”. Spesso si legge che è priva di profumo, eppure a volte a me è capitato si sentire un vago e delicato profumo di mela. Esiste anche la versione bianca, la ‘Crystal Fairy’.
ROSA ‘THE FAIRY’, COME CURARLA
È facile da coltivare perché praticamente non si ammala e tollera – più di altre rose, anche una leggera ombra (sempre, beninteso che abbia almeno 6 ore di sole), resiste all’inquinamento quindi è ideale per la città ma, come tutte le rose, richiede un buon drenaggio (come dire: non ama avere i piedi bagnati). A volte produce piccoli bacche (cinorrodi) arancioni che vi consiglio di eliminare durante la stagione di fioritura prima che si colorino, così la pianta concentra le sue forze per produrre nuovi fiori. Lasciateli invece sulla pianta alla fine dell’autunno: alla caduta delle foglie, coloreranno allegramente gli steli ormai nudi e nutriranno gli uccellini.