Plastica in giardino? No, grazie. Si chiamano “Smartvase” e sono vasi completamente biodegradabili. E fin qui nessuna novità, ne esistono già diversi sul mercato: è da tempo che si sta cercando di ridurre la mole di plastica utilizzata nel mondo del verde. Ma questi sono ecovasi più intelligenti perché ricoperti da un sottile strato di materiale ecocompatibile protettivo che impedisce al vaso di degradarsi fuori terra. Sono quindi in qualche modo dei contenitori a degradazione programmata: il rivestimento rende il vaso waterproof con, in aggiunta, una funzione antiparassitaria. Il prodotto innovativo è tra i vincitori dell’UniCredit Start Lab 2016.
Perfetti per chi acquista piante che non mette subito a dimora in giardino, e per i garden center e i vivai, che possono esporre le piante in vendita senza rischiare che i vasi si rovinino a causa di sole e acqua spezzandosi letteralmente tra le mani dei clienti, come può accadere con i vasi in lolla di riso. L’idea viene dal sud: lo Smartvase è stato progettato da una startup di Fisciano composta da ricercatori e docenti del Dipartimento di Farmacia e al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno.
A partire dal momento in cui l’ecovaso intelligente viene interrato, parte la sua decomposizione nel suolo: nel giro di 2, 6 mesi al massimo si scioglie nel terreno. Nessun costo di smaltimento e meno plastica nell’ambiente.
Il capogruppo e amministratore, Stefano Piotto, ha presentato il progetto SmartVase alla Commissione “Clean Tech” riunitasi all’UniCredit Tower di Milano che ha esaminato le idee progettuali e la sostenibilità dei modelli di business di 8 finaliste su quasi 900 partecipanti alla UniCredit Start Lab, piattaforma a sostegno di startup innovative nei settori Life Science, Clean Tech, Digital, Innovative Made in Italy. Grazie al premio, Smartvase avrà a disposizione 12 mesi di accelerazione e mentorship oltre ad un premio in denaro da 10mila euro.