Il basilico “subacqueo”, seminato e cresciuto nelle profondità marine, è in effetti molto profumato, come anche l’origano e il timo che non hanno mai “visto” il cielo. E’ il risultato diffuso in questi giorni del progetto “Orto di Nemo“, presentato in anteprima mondiale ad Expo, con cui si sta provando a coltivare erbe aromatiche in “bolle” di vinile semitrasparente ancorati nel mare a 10 metri di profondità. Il raccolto è avvenuto nei primi giorni di questo agosto: gli aromi, profumatissimi e molto sapidi, dalle proprietà nutritive particolari, verranno impiegati in cucina dallo chef stellato Davide Pezzuto. Ma come mai si sta tentando una coltivazione sott’acqua?
IL PROGETTO
L’Orto di Nemo, ideato dal ligure Sergio Gamberini della Ocean Reef, è nato a seguito della richiesta di un emiro di trovare un metodo alternativo per produrre verdure ed erbe aromatiche nelle zone che dove non esiste acqua dolce né terra adatta da coltivare (non vi ricorda il film Waterworld con il “mutante” Kevin Costner ramingo in un mondo sommerso dalle acque??)
L’OBIETTIVO
Sembra fantascienza ma le strutture a bolla dove crescono le erbe aromatiche dell’Orto di Nemo costituiscono solo l’inizio del progetto: l’idea è realizzare vere e proprie serre sommerse, grandi biosfere ingegnerizzate a poca profondità dove coltivare piante alimentari accudite da ‘agrinauti’, una sorta di agricoltori subacquei.
Intanto la qualità del basilico sommerso, analizzato e confrontato con quello coltivato in superficie, ha dato risultati intriganti: nell’articolo riportato su Educazionesostenibile.it si parla di “generale freschezza e corposità aromatica presenti nell’olio essenziale e nello “spazio di testa”, contenuto in Alfa bergamottene in media con i valori tipici del basilico ligure, Metil‐4‐Metoxy‐Cinnammato presente in quantità significativamente elevate”.
COME FUNZIONA
Ma come funziona questa agricoltura “sommersa”? Il primo problema, l’acqua dolce per irrigare l’orto, è superato: l’irrigazione necessaria alla crescita delle piante si produce autonomamente nelle biosfere. Il riscaldamento solare causa l’evaporazione dell’acqua marina che si condensa sulle pareti interne della biosfera e ricade sotto forma di acqua dolce sulle coltivazioni. Inoltre grazie alla stabilità delle temperature e all’assenza dei parassiti, gli ortaggi cresciuti sott’acqua sono coltivati in modo biologico, senza pesticidi e, sottratti ai capricci del clima, crescono molto più rapidamente delle “sorelle” terricole.
E a quanto pare il tutto si riesce a fare utilizzando solo pannelli fotovoltaici ed energie rinnovabili. Il metodo è ancora fortemente sperimentale ma presenta molti aspetti vantaggiosi, interessanti e innovativi. Troppo bello per essere vero? Potete vedere con i vostri occhi: l’Orto di Nemo si trova nella Baia di Noli (Savona) e le erbe coltivate sott’acqua sono state fissate ad un centinaio di metri dalla costa.
Il sito dell’Orto di Nemo: www.nemosgarden.com