Pienone di folla per l’Architettura degli Alberi: cresce il popolo del verde

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Solo posti in piedi al Convegno dedicato agli alberi che si è tenuto ieri al Centro Congressi Papa Giovanni XXIII di Bergamo: neanche una poltroncina libera al momento in cui si sono abbassate le luci e hanno iniziato a parlare i relatori. E il grande successo dell’evento è ancora più notevole considerando che, oltre allo “zoccolo duro” di pubblico sempre presente ad eventi di questa risonanza (per la relatrice di punta Jeanne Millet era la prima volta in Italia), tra autorità, sponsor e persino ammirevoli amministratori pubblici, in sala fossero presenti soprattutto ragazzoni ben spallati, attenti, curiosi che da lassù, camminando rispettosi e prudenti sui rami, si prendono cura con passione dei giganti verdi, trasformando gli alberi dalla loro vocazione in una professione. Addio boscaioli insomma, benvenuti arboricoltori!

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Zaino in spalla e scarponcini, fisici asciutti e muscoli torniti dalla fatica nella palestra vera, quella del lavoro e della natura, molti con i drealoks d’ordinanza, sono la nuova fresca ondata del futuro, già ben presente, che sta investendo il mondo del verde. Con la voglia di imparare e di approfondire tutto ciò che riguarda i giganti vegetali, ieri erano tutti li al convegno, anche se si sarebbero trovati molto più a loro agio a cavallo tra i rami nella chioma di qualche svettante gigante vegetale, con ganci, corde e ramponi.

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E va detto, non si è trattato certo di argomenti semplici. La relatrice francese Jeanne Millet ha sommerso il pubblico con un concentrato di contenuti fortemente tecnici: lo scopo, mostrare un nuovo modo di osservare e codificare gli stadi di crescita degli alberi in modo da poter intervenire con consapevolezza nuova sulle piante senza comprometterne la stabilità e la bellezza, o accorciarne la vita. Ascoltare quei concetti ha permesso ai presenti di riconoscere nell’albero un vero e proprio architetto, capace di dar vita a tronco e rami in modo tale da garantirsi la stabilità, assicurazione di lungo periodo per noi di tutti i benefici che questi straordinari esseri vegetali ci elargiscono in cambio di poco e nulla.

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Questo forte afflusso di pubblico fa riflettere su quanto poco sia presente nella politica il settore verde in Italia e, considerato i volumi economici che muove e l’occupazione che attrae, quanto sia importante che venga stimolato e rinnovato soprattutto a livello istituzionale. Grande interesse hanno suscitato i disegni di legge di defiscalizzazione del verde privato attualmente in discussione presentati da Nada Forbici, presidente di Assofloro, e le ricadute pratiche del recentissimo riconoscimento nazionale della professione verde, che si vorrebbe prevedesse, in un secondo livello, tutte le specializzazioni di questo splendido mestiere: dal coltivatore al venditore di piante, dal paesaggista al giardiniere, a chi si occupa ogni giorno di alberi.

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