Piante più veloci grazie alla genetica. Alcuni ricercatori ci sono riusciti rendendo più efficiente il processo della fotosintesi: le piante in cui sono stati attivati alcuni geni sono cresciute fino al 20% più veloci delle loro “sorelle” comuni. L’esperimento, che per ora ha solo dimostrato la fattibilità di questa tecnologia, è descritto sulla rivista Science ed è stato condotto da un gruppo di ricercatori internazionali guidato da Johannes Kromdijk dell’Università dell’Illinois. La scoperta potrebbe aprire orizzonti di enorme interesse, in primis nell’ambito del rendimento dei raccolti alimentari e nella produzione di biomasse. Continua a leggere
Archivio mensile:Novembre 2016
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Eleagnus, ecco la siepe sofisticata che profuma a novembre
Argento e verde sono i suoi colori: niente tinte vivaci, nessuna sbavatura rossa. Un verde particolare invece, a cui sembra che un designer, con stile, abbia dato una leggera mano d’argento, evidente quando viene colpita dal sole. Con foglie coriacee e puntinate e rametti spinosi, è un muro verde con riflessi d’argento: ecco come si presenta l’Eleagnus, una pianta vigorosa ma dal look sofisticato che si presta molto bene alla creazione di siepi potate in forma non troppo basse. Se poi vi dicessi che tra settembre e novembre potete sentirne il profumo per metri di distanza senza sapere da dove proviene? Continua a leggere
Nei campi di guerra avvelenati pianteremo erba OGM?
Forse in futuro basterà piantare erba OGM sui terreni dove sono esplose le bombe per bonificare un terreno avvelenato. Erbe modificate capaci di neutralizzare i veleni nel suolo lasciati da armi ed esplosivi sono infatti il risultato ottenuto dai ricercatori dell’università americana di Washington e di quella britannica di York che hanno introdotto in due specie di erba, il panico verga (Panicum virgatum) e l’erba cannetta (Agrostis stolonifera) usata nei campi da golf, due geni prelevati da batteri che hanno imparato a mangiare un composto tossico usato negli esplosivi e ampiamente utilizzato anche durante la Seconda Guerra Mondiale. Il composto si chiama ciclotrimetilentrinitroammina, presente nel C4, ed è considerato potenzialmente cancerogeno per l’uomo. Si diffonde facilmente nell’ambiente perché si scioglie in acqua e riesce così a diffondersi oltre i limiti di un poligono militare, di un impianto di produzione o di un campo di battaglia. Continua a leggere
Trovato il nemico naturale della cimice asiatica
E’ una micro-ape, nome proprio Ooencyrtus telenomicida, il candidato numero uno che useremo contro l’invasione delle cimici asiatiche. Sono infatti centinaia gli esemplari marroncini dalla livrea marmorizzata che quest’anno hanno invaso le nostre case, nascoste negli interstizi delle tapparelle o in altri anfratti domestici. Fiori&Foglie ha dedicato alla cimice un’intervista con l’entomologo Niccolò Patelli per conoscere meglio questo insetto sgradevole sì, ma soprattutto estremamente dannoso per gli alberi da frutto. E c’è una novità: i ricercatori del Crea (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) hanno forse individuato il killer – 100% bio 😉 che potrebbe contrastarne la diffusione. Continua a leggere
Per il Papa il degrado ambientale porta al degrado sociale
Dove si genera degrado perché la natura non viene valorizzata e rispettata non si fa male solo all’ambiente, ma anche agli uomini: c’è una diretta ricaduta sociale di cui bisogna prendere consapevolezza. Vanno in questa direzione le parole di Papa Francesco, interpellato da Civiltà cattolica sui contenuti dell’enciclica “Laudato sii”. E spiega che la sua non “è una enciclica verde, ma una enciclica sociale”, per le ricadute sui poveri e gli scartati del degrado ambientale. “La Laudato sii è un’enciclica a cui hanno lavorato in molti, ed era stato chiesto agli scienziati che ci hanno lavorato di dire cose ben fondate e non semplici ipotesi”. Vengono in mente le periferie delle grandi città, con brutte architetture spoglie di verde e viali trascurati, senza alberi né spazi curati. Continua a leggere
L’Italia ha raddoppiato i suoi boschi ma deve imparare a gestirli con profitto
Rispetto all’Unità d’Italia la superficie coperta da boschi oggi è raddoppiata e ammonta ad 1/3 del territorio nazionale, con una stima di 12 miliardi di alberi presenti. Lo ha detto in questa settimana dedicata agli alberi la Coldiretti. Seppure la notizia è molto positiva, Coldiretti ha però anche rilevato che “a differenza del passato si tratta di aree senza alcun controllo e del tutto impenetrabili ai necessari interventi di manutenzione e difesa mettendo a rischio la vita delle popolazioni locali, per degrado ed incendi”. Se invece questi boschi fossero gestiti in modo sostenibile, potrebbero creare 35mila nuovi posti di lavoro grazie “all’aumento del prelievo del legname dai boschi in un Paese che importa l’80% del legno che utilizza”. Continua a leggere
Alle Fiji vivono formiche-contadine che hanno “inventato” l’agricoltura
E’ da 3 milioni di anni che lo fanno, ben prima di quando l’umanità ha iniziato a coltivare piante per nutrirsi. Ma non stiamo parlando di qualche strano uomo primitivo: ad “inventare” l’agricoltura nel mondo naturale è stata una formica, la Philidris nagasau, che vive alle Fiji. Lo hanno scoperto due ricercatori, Guillaume Chomicki e Susanne Renner, dell’Università di Monaco di Baviera, che hanno pubblicato in questi giorni il loro studio sulla rivista “Nature Plants”. Chi ama le rose conosce bene l’attività delle formiche: si sono infatti specializzate nell’allevamento degli afidi, i cosiddetti pidocchi delle piante, che producono una sostanza zuccherina per cui le formiche vanno matte. Ora scopriamo che oltre ad essere allevatrici, le formiche sono anche contadine: più intelligenti di quel che pensiamo, quindi… Continua a leggere