Ha detto che il cambiamento climatico è “una bufala inventata dai cinesi per minare la competitività dell’industria americana”. Che l’America dovrebbe ritirarsi dagli accordi della Cop21 di Parigi. Che è intenzionato a ridare impulso all’industria carbonifera, all’estrazione di gas e petrolio. Che taglierà tutti gli investimenti verdi internazionali. Insomma, il nuovo presidente americano appena eletto non ha mai fatto mistero delle sue posizioni che di fatto negano l’importanza del global warming. Per questo in questi giorni nei corridoi della Cop22 a Marrakech gli sguardi sono puntati con forte ansia sulla futura politica del continente a stelle e strisce, insieme alla Cina principale inquinatore ambientale del Pianeta. Continua a leggere