Aiuole di Milano inguardabili? Risponde il giardiniere

In queste settimane molte aiuole milanesi, in particolare quelle che ospitano erbe ovvero graminacee ornamentali, si presentano in disarmo e agli occhi dei cittadini appaiono decisamente brutte. L’ondata delle erbe decorative è stata recepita da qualche anno in Italia nel mondo del verde ma le amministrazioni pubbliche si sono “innamorate” di queste piante relativamente di recente. Perché le graminacee ornamentali sono diventate di moda? E perché le aiuole pubbliche in cui sono state usate in abbondanza ora sono così poco decorative? L’abbiamo chiesto a Sandro Degni, giardiniere che cura alcuni tra i più bei terrazzi e giardini milanesi. Ecco cosa ci ha risposto…

Aiuole con graminacee a confronto: quelle non potate e quelle potate…

Sandro, perché molte aiuole milanesi sono così brutte in questo momento?
Daniela, si tratta per la maggior parte di aiuole in cui sono state piantate molte erbe ornamentali, seguendo la moda di questi ultimi anni.

Quindi usare le graminacee nelle aiuole pubbliche è una cattiva scelta?
No, affatto. E’ una scelta assolutamente corretta: le erbe ornamentali richiedono poche cure e poca acqua. Questo abbassa notevolmente i costi di manutenzione degli spazi verdi pubblici. L’utilizzo di questo tipo di piante da parte del Comune di Milano è dunque lungimirante e interessante, scelta che condivido pienamente. Bisogno solo evitare di esagerare: ci sono molte piante che possono rispondere a questi criteri e in alcune piazze che sono molto in vista e hanno rilevanza per lo sguardo del turista, a mio parere sarebbe preferibile aggiungere più fioriture.

Quindi le graminacee sono ottime piante per le aiuole pubbliche. Ma ora sono inguardabili. Dove sta il problema?
Il problema, Daniela, è la manutenzione: bisogna sapere quando intervenire, per esempio quando tagliarle per rinnovarle. Le graminacee che si utilizzano negli spazi pubblici devono essere perenni e rustiche (devono ciò sopportare bene i rigori invernali e non tutte le specie e varietà ci riescono) e, soprattutto, vanno tagliate solo al termine dell’inverno: a fine febbraio, dopo le ultime gelate.

Sandro, come mai il periodo del taglio è così importante? Che differenza fa?
Sai, Daniela, la bellezza delle graminacee si nota durante la bella stagione sì ma soprattutto in inverno: acquistano un grande fascino proprio durante la brutta stagione, quando si rivestono di brina e si forma il ghiaccio sui sottili steli e sulle “piume” vaporose.

Tagliarle a novembre, abbruttendole, così che le aiuole diventino impresentabili per 3 lunghi mesi, toglie ai cittadini l’opportunità di godere proprio di questa bellezza che altre piante non possono sfoggiare! Se invece venissero tagliate nel momento giusto, a fine febbraio, ricomincerebbero a crescere quasi subito. Per fare questo bisogna però essere preparati e molti giardinieri non lo sono. Non sanno semplicemente come trattare queste piante, e tagliano tutto allo stesso modo. Il risultato è sotto i nostri occhi…

Ma tagliare le erbe fine febbraio non vorrebbe dire avere aiuole brutte a marzo, proprio quando riparte la bella stagione?
Non necessariamente, Daniela. All’estero si sono trovate ottime soluzioni al problema anche a basso costo inserendo nelle aiuole bulbi da fiore con fioritura primaverile.

Crochi, narcisi e tulipani spunterebbero e fiorirebbero proprio mentre le erbe si riprendono dal taglio ed emettono nuova vegetazione, che poi nasconderà quella esausta dei bulbi dopo la fioritura. Inoltre esistono ormai sul mercato molte specie di erbe ornamentali sempreverdi che non necessitano di taglio. Il problema però è sempre quello: bisogna che a mettere le mani nelle aiuole siano professionisti formati.

A quel punto creare abbinamenti di specie che, con forma e colori, diano vita a spazi verdi offrendo ondate di fioriture meravigliose che si alternano durante l’anno sarebbe davvero un lavoro creativo e interessante. E sono certo che questo impegno sarebbe ampiamente ripagato dall’ammirazione e dalla soddisfazione di cittadini, amministrazioni e turisti.