In vendita negli USA la prima mela che non diventa marrone

Si chiama ‘Artic Apple’ la nuova mela OGM che promette di non ossidarsi, e a partire dal mese di febbraio sarà possibile acquistarla in alcuni negozi americani. Brevettata dalla Okanagan Specialty Fruits (OSF), la mela “eternamente giovane” ha molti anni di ricerca alle sue spalle e mette ancora una volta, letteralmente sul piatto della nostra attenzione, la questione della sicurezza di frutta e verdura geneticamente modificati, peraltro su un prodotto, la mela,di cui l’Italia è primo produttore d’Europa con 70mila ettari coltivati e 2mila tonnellate prodotte all’anno.

Giusto per rimanere in tema, è notizia di questi giorni che la Commissione UE non è stata nuovamente in grado di decidere se permettere o meno la coltivazione di tre varietà di mais Ogm resistente ai parassiti su suolo europeo. Intanto però il mercato estero va avanti, e la mela che non diventa marrone è sbarcata negli store oltreoceano.

Neal Carter, fondatore della Osf, dichiara cauto che non si tratta di un vero e proprio lancio commerciale, ma più di un sondaggio per testare il gradimento della “mela inossidabile”. E che comunque nella mela geneticamente modificata non sono stati introdotti elementi estranei presi da qualche altro essere vivente: ne è invece stato manipolato il dna in modo che la mela produca una quantità ridotta di polifenolo ossidasi, l’enzima responsabile della patina marrone che il frutto tagliato fresco sviluppa a contatto con l’aria. Non vengono intaccati in nessun modo, si legge sul sito, i valori nutritivi del frutto: tramite la biotecnologia si è solo migliorata la capacità della mela di mantenere il suo colore. La tecnica in questione può essere applicata a qualsiasi varietà di mela e permette di presentare in tavola il frutto sempre con il suo aspetto migliore senza utilizzare sostanze che ne impediscano l’alterazione e rendendo più appetibile il consumo della frutta come sano snack.

C’è poi il dubbio su come a questo punto si potranno riconoscere, in una mela ‘Artic’ i segni della degradazione naturale, visto che la mela appare sempre integra: il sito spiega che in realtà questa tecnologia agisce solo sull’enzima in questione e non sui fattori che corrompono il tessuto vegetale quando non è più commestibile. Insomma, anche una mela ‘Artic’ può marcire… Ad ogni modo, tra levate di scudi e dubbi sulla sicurezza, la vendita al pubblico della Artic Apple è stata approvata anche in Canada.

Il sito della Mela ‘Artic’: www.arcticapples.com