Laureato in “Pianificazione e progettazione del paesaggio e dell’ambiente”: Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma e leader della Margherita, ha festeggiato con soddisfazione pochi giorni fa il coronamento del suo lungo percorso di studi alla facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza. Di lui abbiamo ben presente la carriera politica come anche la legge, pochissimo rispettata, che impone ai comuni di piantare un albero per ogni nuovo nato. Una spia, questa, della sua convinzione di quanto fosse importante il verde per le nostre città, elemento che è diventato poi parte integrante del suo ciclo di studi.
Una mossa per avere più chance come candidato a direttore dell’Unesco, dove da tempo gira il suo nome e in cui l’attuale in carica è giunto alla scadenza di mandato? Considerata l’importanza dell’incarico e delle personalità papabili, dubito che una laurea tardiva, massimo dei voti incluso, possa fare la differenza. E’ invece evidente oggi che l’idea di Rutelli di allora di piantare un albero per ogni neonato acquista ogni giorno più senso alla luce dell’importanza delle piante in quanto naturali depuratori nei conglomerati urbani, sempre più avvelenati da smog e soffocati dall’asfalto e sempre meno qualitativamente adatti alla vita umana.
E tutto ciò deve essere ben vero se, come riporta BBC News, a Manchester hanno deciso di piantare in città un albero per ogni uomo, donna o bambino. Nei prossimi 25 anni il progetto inglese prevede la messa a dimora di ben 3 milioni di alberi e un grande impulso a creare più aree verdi metropolitane collegate tra loro, in modo da favorire la biodiversità. E’ vero, l’ex-ministro avrà anche conseguito la laurea a 62 anni suonati, ma a differenza di altri, sull’importanza del verde, della cultura e dell’ambiente ci ha sempre visto lontano.
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