Colorati, creativi e sorridenti: ecco come si presentavano ieri i partecipanti al corteo di “Piantatela lì”, la manifestazione organizzata dai “Sentinelli di Milano” in difesa delle tanto contestate #palme da poco collocate nell’aiuola di fronte alla Madonnina ed elevate a simbolo della diversità, valore non da “tollerare” ma da accogliere, per una città dalla decantata vocazione internazionale. Ma in piazza di straniere non ci sono solo le palme. Sui fianchi della splendida Cattedrale simbolo della grande Milano stanno per fiorire incantevoli magnolie, piante immigrate d’eccellenza…
Questa domenica appena trascorsa, in Piazza Duomo si è espresso un altolà agli estremismi e un invito ad alzare lo sguardo oltre le differenze cogliendone l’umanità, e non per ignorarle, ma per aggiungere il loro valore al nostro. Del resto i nostri giardini, le nostre vie e le nostre piazze sono pieni di piante immigrate: con i loro colori e la loro capacità di adattarsi, arricchiscono aiuole, balconi e spazi verdi. Una per tutte? La magnolia, già più che presente anche nella centralissima Piazza Duomo.
Ingentilendo l’abside della Cattedrale nelle prossime settimane, a marzo, fioriranno infatti due splendide magnolie vip, non certo “padane”, che annunceranno in trionfo la primavera ai milanesi. Con le loro cromie bianco-rosa esalteranno i meravigliosi marmi e le loro pietrificate decorazioni vegetali: gemme, foglie e fiori sbocciano a profusione sui pilastri di prezioso marmo di Candoglia, ci avete mai fatto caso?
Esattamente come è accaduto l’anno scorso, quando il Comune e tanti cittadini hanno postato le foto delle magnolie del Duomo in fiore, scatenando un diluvio di emozionati e orgogliosi “mi piace” sui social che le hanno elette a simbolo della bellezza e del patrimonio culturale della città.
E terminato lo sfolgorio delle magnolie, per il resto della bella stagione potremo forse sorprenderci, godendoci le fioriture rosa previste nella nuova aiuola sperimentale tanto discussa: chissà che il fresco verde smeraldo dei banani e la spinta verticale delle palme che, secondo un design vegetale essenziale, riecheggia quella gotica delle amate guglie, alla fine non facciano innamorare i milanesi.