Lo ha stabilito una ricerca scientifica: le piante fanno fiori che profumano il doppio se vengono frequentate dai bombi, gli impollinatori più efficienti insieme alle api. Insomma, la presenza e l’attività di certi insetti stimolano le piante ad evolvere, inducendole a rendere i loro fiori più irresistibili che mai. E questo tutto a vantaggio dell’impollinazione e quindi della produzione di semi ma, indirettamente, anche a vantaggio dei sensi di chi li coltiva o di chi gode della loro bellezza…
Per creare relazioni e adattarsi all’ambiente in modo da sopravvivere, gli esseri viventi hanno impiegato milioni di anni di evoluzione. Il dato emerso dalle ricerche di Daniel D.L.Gervasi e Florian P. Schiestl, due scienziati dell’Università di Zurigo, attestano però che le piante sono in grado di evolvere molto molto più velocemente di quanto si credeva. In funzione della tipologia di insetti presenti nell’area dove vivono, le piante erbacee possono modificare il proprio aspetto nel giro di poche generazioni, quindi in pratica, in un pugno di anni.
L’esito dello studio, pubblicato in un articolo sul sito del Nature, è stato ottenuto effettuando un esperimento molto semplice. In 3 serre sono state disposte, a parità di condizioni, alcune piante di rapa. In una sono stati introdotti dei bombi (Bombus terrestris), in un’altra piccole vespe e nella restante si è effettuata l’impollinazione manuale. Dopo 11 generazioni, le piante sono state analizzate e misurate. I ricercatori hanno così potuto verificare che le piante di rapa impollinate dai bombi erano le più alte, i loro fiori molto più profumati – emettevano il doppio di sostanze volatili – e più belli, perché maggiormente in grado di riflettere la luce. Insomma, le piante si sono adattate venendo incontro ai “gusti” del loro impollinatore, che preferisce fiori scenografici e profumati, qualità che interessano molto anche a noi umani!
Quindi, che api e bombi siano attivi nelle zone in cui viviamo non è solo vitale per l’agricoltura, per la produzione di frutta e di tutto ciò che mettiamo in tavola, ma la loro presenza influisce direttamente sul paesaggio e sulla qualità del verde di cui ci circondiamo. Aggiungiamo poi che, anche se il loro ronzio può intimorire, a differenza delle vespe, pur avendo il pungiglione rarissimamente lo usano.