Verdure più salutari e forti con la luce blu

Lattuga, spinaci e cavoli 50 volte più ricchi di sostanze nutritive se coltivati sotto i led a luce blu, invece che con la classica luce artificiale. La notizia, manco a dirlo, viene dal Giappone, dove da tempo si stanno effettuando ricerche su come coltivare ortaggi senza terra in serre iper tecnologiche lontane dai duri dictat dell’agricoltura in pieno campo.

Secondo lo studio della Kyoto Prefectural University a Keihanna, crescere le verdure illuminandole con una particolare combinazione di diodi a luce blu ne migliora sapore e consistenza, oltre a renderli nettamente più salutari. Il risultato è stato ottenuto grazie ad una instancabile ricerca di strumenti in grado di aumentare l’efficienza della fotosintesi influenzando la capacità delle piante di assorbire le sostanze nutritive. 

Oltre ai led a luce blu – invenzione tutta giapponese dello scienziato Nakamura , vincitore del Nobel per la fisica nel 2014 – gli ortaggi nelle serre del campus della Kansai Science City sono state nutriti con un fluido privo di azoto. Il protocollo di coltivazione sperimentato è stato così in grado di aumentare da 10 a 50 volte in più in questi ortaggi la quantità di vitamina C e altri antiossidanti rispetto a quelli coltivati in pieno campo. Il ferro, ad esempio, è aumentato dalle 4 alle 12 volte, mentre il manganese che attiva gli enzimi, da 1,6 a 14 volte.

Ribattezzati “verdure Keihanna”, gli ortaggi cresciuti in queste serre hi-tech sono liberi da insetticidi e prodotti chimici, e la loro produzione perfettamente programmabile, poiché prescinde dal clima in quanto coltivati in ambienti protetti. Unico problema ancora da risolvere? La diffidenza dei consumatori.