Villa Durazzo Pallavicini e Villa La Foce sono stati premiati come i più bei parchi italiani del 2017: con le loro architetture e i loro preziosi giardini, si collocano tra i tesori del nostro paese che non smettono di stupire. Rappresentano quella parte d’Italia che, lontano dagli sguardi dei media, ci parla di cultura, di arte, storia e dello storico legame dell’uomo con le piante, apportatrici di frescura, benessere e bellezza. La loro esistenza ci racconta di tempi diversi da quelli che conosciamo, ricchi di lezioni sulle nostre eccellenze utili da ricordare, anche a noi stessi. Perché dunque non organizzare una gita e trascorrere qualche scampolo di estate a visitarli?
I riflettori su questi gioielli paesaggistici si sono accesi in questi giorni grazie al Concorso del Parco più bello d’Italia. Ma la cosa bella davvero è che i due meravigliosi giardini vincitori, uno pubblico a Genova-Pegli e uno privato a Chianciano Terme in quel di Siena, non sono paradisi riservati ad una élite. Sono al contrario entrambi aperti al pubblico.
VILLA DURAZZO PALLAVICINI – Genova Pegli (GE), Via Ignazio Pallavicini 13
Si tratta di un vasto, incantevole parco romantico realizzato nel 1840 dallo scenografo Michele Canzio per conto del marchese Ignazio Pallavicini. In un susseguirsi di riquadri paesaggistici, lungo il percorso di 3 km carico di significati esoterici, si snodano, tra piante centenarie e quinte vegetali di rara bellezza, scenari emozionanti come il Viale Classico, la Coffee House, l’Arco di Trionfo, la Casa dell’Eremita, le Grotte, il Lago Grande con la Pagoda Cinese, il Tempio di Diana, il Ponte Romano, i Giardini di Flora e il Gazebo delle Rose.
VILLA DURAZZO PALLAVICINI OGGI
La villa è un parco storico aperto al pubblico da marzo ad ottobre. Si organizzano visite guidate (da prenotare), anche a tema. Il sito internet: www.villadurazzopallavicini.com e la Pagina Facebook: www.facebook.com/villadurazzopallavicini/
VILLA LA FOCE – Chianciano Terme (SI), Strada della Vittoria 61
Affacciato sulla splendida Val d’Orcia, riconosciuta come Patrimonio dell’Unesco, il giardino fu ultimato nel 1939 dall’architetto inglese Cecil Pinsent su commissione dei marchesi Antonio e Iris Origo dopo un’intensa bonifica agricola. Costruito sul fianco della collina, dove la vista si espande verso il panorama del Monte Amiata, lo spazio verde di questa dimora storica, visitata anche dal Principe Carlo, si compone di una teoria di deliziosi terrazzamenti che ospitano le “stanze” del giardino, tra cui limonaia e piscina, collegati da scale di travertino che portano al roseto e a un pergolato ricoperto di glicine, in fiore a primavera, e delimitato da siepi di profumata lavanda. Subito riconoscibile per l’importante siepe di bosso formale del viale centrale e per quella che dà forma perfettamente geometrica al cimitero di famiglia.
VILLA LA FOCE OGGI
La villa può essere affittata per eventi e matrimoni e vi si organizzano iniziative culturali e musicali. E’ aperta al pubblico da marzo ad ottobre secondo il Calendario pubblicato sul sito: www.lafoce.com
Il sito del Concorso per il Parco Più Bello: www.ilparcopiubello.it