Tanto caldo, come bagnare le piante senza impazzire?

Annaffiare correttamente le piante non è un’operazione banale: bisogna “farci un po’ l’occhio”, nel senso che occorre capire quanta acqua dare in base sia alle condizioni meteo, che alle necessità della specie che ci troviamo di fronte. Se poi il caldo si fa intenso come questa estate, il rischio, soprattutto con i vasi piccoli, è quello di esagerare, bagnando troppo, oppure troppo poco. Abbiamo chiesto agli esperti dei garden Viridea quali metodi possiamo usare e come possiamo regolarci per innaffiare correttamente le piante da balcone: ecco cosa ci hanno suggerito!

Prima regola: tanta luce, ma non pieno sole
Le piante in balcone esposte alla piena luce solare si disidratano nel giro di poche ore. Se possibile, spostate temporaneamente i vasi all’ombra: questo riduce le esigenze idriche.

Quanta acqua?
In piena estate, su balconi esposti al sole, bisogna innaffiare le piante con una quantità d’acqua pari a un terzo del volume del vaso. La quantità aumenta in caso di esposizione al vento forte, diminuisce su terrazzi rivolti verso Nord. Le piante vanno innaffiate quando il terriccio è quasi del tutto asciutto, evitando che l’acqua ristagni a lungo nel sottovaso: favorisce i marciumi ed è purtroppo ideale per lo sviluppo delle zanzare.

Come conservare meglio l’umidità
Per ridurre il fabbisogno idrico, coprite la superficie dei vasi con corteccia sminuzzata, in modo da proteggerlo dalla rapida evaporazione. Se il vostro balcone è molto esposto al vento, potete usare sassolini di lapillo vulcanico: si trovano in vendita nei garden, ora anche in sacchi piccoli. Questa tecnica si chiama “pacciamatura“.

Molto utili per ridurre al minimo le esigenze idriche sono i terricci a riserva d’acqua: miscelati a prodotti idroritentori, sono in grado di mantenere a lungo l’umidità. Inoltre si può impiegare acqua gelificata: si tratta di un gel composto per il 97% da acqua addensata con fibre naturali (cellulosa); è una soluzione pratica per la conservazione di un corretto grado di umidità nel terriccio di vasi e fioriere, in casa o balcone. Il prodotto riduce la frequenza delle annaffiature garantendo fino a 30 giorni di autonomia alle piante; il gel viene progressivamente degradato dai microrganismi presenti nel terriccio che lo trasformano in acqua, garantendo un grado di umidità costante. Simile è l’acqua complessata, che libera umidità per 20-30 giorni. Si tratta di prodotti in vendita in genere sotto forma di flaconi o perle (quelle per irrigazione, non per decorazione). In commercio esistono anche dischi di tessuto che, bagnati e appoggiati sulla superficie del vaso, rilasciano lentamente l’umidità.

Innaffiare in modo automatizzato
In caso di assenze prolungate e più in generale per ridurre la manutenzione delle piante, la scelta migliore è quella di un kit d’irrigazione per casa e balcone. Alcuni sono costituiti da un contenitore d’acqua e dai tubi a esso collegati con gli irrigatori da collocare nei vasi. I serbatoi di questi kit dissetano per un tempo compreso fra 15 e 30 giorni. Installate e sperimentate il kit per alcuni giorni prima di partire, per controllare che il rifornimento idrico sia idoneo. Altri modelli più evoluti vanno collegati alla rete idrica e funzionano a bassa pressione; forniscono acqua in gocce, con un dispendio idrico minimo. Esistono anche dei coni di terracotta, da inserire nel terriccio collegandoli a una bottiglia d’acqua; oppure si possono impiegare gli erogatori da applicare a bottiglie d’acqua capovolte. Gli erogatori rilasciano l’acqua con gradualità.

In balcone installate i sistemi dotati di centralina: esistono anche modelli che non richiedono allacciamento alla rete idrica (si alimentano da un bidone di acqua, che soddisfa fino a 20 vasi per un paio di settimane) e alla rete elettrica: l’impianto ha un mini pannello fotovoltaico che produce l’energia sufficiente per attivare il funzionamento dei gocciolatori inseriti nei vasi.

Anche la nutrizione delle piante può avvenire attraverso l’erogazione di gocce: le fialette di concime sono utili per garantire la conservazione della fertilità del suolo nell’arco di 15 giorni.

Dopo le vacanze…
Se vi assentate per qualche giorno, al rientro arieggiate bene gli ambienti in cui ci sono piante d’appartamento, controllate tutte le piante in casa e in balcone e innaffiate abbondantemente se necessario; se sono molto secche, concimate solo dopo che il terreno si è ben inumidito. Pulite da foglie e fiori secchi; in breve, ritroveranno vigore e bellezza.

ANNAFFIARE SENZA IMPAZZIRE – Il consiglio di Viridea

  • L’acqua complessata è disponibile anche in versioni speciali, per piante verdi e per piante da fiore; si tratta di acqua minerale con fibre di cellulosa che conservano a lungo e rilasciano gradualmente l’umidità, per annaffiare e nutrire le proprie piante con un solo gesto, una volta ogni 10 giorni circa. È indicato per le normali annaffiature in sostituzione dell’acqua di rubinetto. La leggera densità del prodotto impedisce all’acqua di fuoriuscire subito dal sottovaso. In questo modo riduce sensibilmente l’evaporazione e elimina il ristagno nel sottovaso escludendo la possibilità di deposito delle uova di zanzara.
  • I kit per balcone sono utili sia per risparmiare fatica che per ridurre i consumi di acqua. I più completi includono un programmatore a batteria con programmi già impostati, selezionabili girando una manopola; un tubo capillare con i raccordi, i gocciolatori e gli accessori. Si tratta di impianti facilissimi da installare, non richiedono l’uso di attrezzi né collegamenti elettrici. Se non avete un allacciamento idrico, optate per un modello che attinge l’acqua da un serbatoio (esistono anche modelli con serbatoio pieghevole salvaspazio).