Tramite i social si segnalavano i sospetti e si scambiavano informazioni su potenziali piromani. E’ così che alla fine gli abitanti della contrada Ferla, in provincia di Siracusa, hanno incastrato il meccanico 38enne che all’inizio di agosto dava fuoco ai boschi della zona, appiccando incendi che mettevano a rischio le case e devastando la macchia mediterranea e il Parco delle Madonie, preziosa area protetta della Sicilia.
Ben 10 i focolai d’incendio nella stessa zona in pochi giorni, decisamente non un caso. Aiutando le autorità con riconoscimenti e segnalazioni, i cittadini esasperati sono riusciti infine a fermare il piromane, che è stato arrestato in questi giorni ed si trova ora in custodia cautelare in carcere. Insomma, seppure la Sicilia continua a bruciare ancora, il successo a Ferla dice che quando i singoli si tirano su le maniche, i risultati arrivano.
Gli stessi risultati che vorrebbe vedere il vescovo di Cassano allo Ionio, mons. Francesco Savino, che condanna gli incendi dolosi nella Calabria in fiamme, invitando istituzioni politiche e civili a superare “ignavia e fatalismo” perché “con il silenzio, l’indifferenza, la rassegnazione diventiamo complici dei misfatti che infliggiamo alla natura pensando di rimanerne illesi”.
Il vescovo Savino esprime con forza la sua indignazione rispetto agli atti di incendio doloso nella regione, ricordando i contenuti dell’enciclica papale ‘Laudato Sii’, che costituisce “Un richiamo forte anche per noi, qui dove abitiamo”. E dichiara con forza: “Bruciare i boschi è terrorismo, è un delitto cosmico: gli alberi sono una risorsa da tutelare e rispettare per difendere l’ecosistema di cui siamo parte, senza esserne i padroni. Qui come nella lontana Amazzonia! Rompiamo l’atteggiamento di ignavia e fatalismo che blocca ogni reazione e diciamo ‘basta!’. Non più incendi dolosi. Non più logiche finanziarie che deturpano le risorse naturali. Custodiamo la terra!”
Intanto Legambiente Calabria denuncia “mancata prevenzione” e di “ritardi colpevoli” da parte della Regione e sollecita “più interventi da terra per domare le fiamme, la sospensione dell’attività venatoria e il divieto di accendere fuochi soprattutto a Ferragosto“.