Autunno da ammirare: all’Oasi Zegna è tempo di foliage

Arriva la prima spolverata di neve, e così l’autunno comincia a cedere il passo all’inverno. E’ il momento giusto per godere dell’ultimo splendore degli alberi, che si ammantano dei più bei colori prima di cadere nel sonno ristoratore della cattiva stagione. L’inviato fotografo di Fiori&Foglie Alessandro Mesini ci accompagna in un viaggio tra le bellezze autunnali dell’Oasi Zegna, meraviglioso parco naturale piemontese che copre circa 100 km² in provincia di Biella, patrocinato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano). Un mondo dove la natura è protagonista… Tutti pronti? Scarpe comode, spenti i cellulari, si parte…

Curva dopo curva, tra una lama di luce che ci costringe a riparare lo sguardo, la strada panoramica Zegna ci conduce all’interno del parco. Tratti quasi rettilinei affiancati da maestosi faggi cedono velocemente il posto a boschi di abeti nel gioco di chi raggiunge quote sempre maggiori, mentre la strada offre ampi scorci sulla pianura sottostante. Le betulle ed i pioppi conservano versa la cima un pennacchio di foglie gialle.

  

Ogni arrivo all’Oasi Zegna è sempre memorabile, tangibile: che il benvenuto sia dato da una fitta bruma o dal cielo limpido delle giornate dell’autunno inoltrato, l’essenza di un consapevole ed elegante accostamento tra natura selvaggia e l’intervento dell’uomo, una volta tanto ben studiato, appaga la vista in ogni momento dell’anno.

Cosa dire dell’autunno allora? E’ la stagione che ci spinge ad allargare i polmoni e a respirare aria pulita in queste giornate all’aperto, le ultime prima di un lungo inverno.

Lasciamoci quindi trasportare lungo uno dei numerosi sentieri alla portata di tutti, abbagliati dalle foglie dorate che ancora resistono sui rami e dal tappeto colorato di quelle che già sono a terra, guidati nei percorsi tematici creati per il visitatore più attento. Oppure scegliendo un’esperienza più attiva, percorrendo lo spartiacque tra le valli Sessera e Cervo, godendo così della vista del Rosa da una parte, e del Monviso in lontananza dall’altra.

  

Nel territorio trova casa e rifugio una ricca fauna alpina costituita da ungulati, rapaci, uccelli di passo, mustelidi, roditori e da un po’ di anni, anche di lupi, tornati in piccoli nuclei di uno o due esemplari per ripopolarne i boschi. Un esempio di come, con dovuta cura e amore, l’uomo possa contribuire attivamente alla conservazione dell’ambiente e del suo equilibrio, generando al contempo un turismo consapevole e a ridotto impatto ambientale.