“Quando si pensa agli orti segreti di Ferrara il pensiero corre immediatamente ai conventi e ai monasteri di clausura, a una tradizione antichissima di silenzio e contemplazione mistica. In realtà l’orto più inaccessibile della città è decisamente più giovane e rumoroso, è coltivato da uomini italiani e stranieri che tra una vanga e un filare di pomodori cercano la socialità e la manualità schietta a cui forse non sono più abituati, in una parola la normalità”: così parla Licia Vignotto, organizzatrice di Interno Verde, evento che invita alla scoperta del verde di Ferrara, svoltosi nel weekend del 12-13 maggio appena trascorso, che ha fatto tappa laddove meno ci si aspetterebbe: in una prigione. Continua a leggere