Autorizzata a Manzinello, in provincia di Udine, una delle prime piantagioni per coltivare la cannabis terapeutica in Friuli Venezia Giulia. Le piantine di cannabis con Thc a norma di legge (inferiore allo 0,6 per cento) sono già a dimora nelle serre di Alexis Gosso, erede di un’azienda agricola di famiglia. I semi? Arrivano dal Piemonte, a due passi da Torino, dove da anni si coltiva canapa per uso agroindustriale e in cui è stata selezionata la varietà ‘Carmagnola’, che non regala “viaggi” ma… salute.
La cannabis ‘Carmagnola’ è infatti la varietà selezionata italiana di “Maria” legale più ricca di cannabinoidi, e dunque la più preziosa per alleviare il dolore di molte malattie, tra cui quelle che compromettono il sistema nervoso, come la sindrome di Parkinson. In Italia la domanda di cannabis medica supera di molto l’offerta. Il prodotto proviene dall’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze ma, si legge su Cannabisterapeutica.it, non basta e non assicura la continuità terapeutica per chi deve assumerla per contrastare gli effetti debilitanti di una patologia. Non si fuma, ma si assume sotto forma di decotti o con un vaporizzatore.
A Manzinello a settembre ci sarà il primo raccolto e le infiorescenze, una volta seccate, saranno sigillate e vendute in un sacchetto con la dicitura ‘prodotto per uso tecnico’. I controlli dei Carabinieri per legge sono possibili direttamente su campioni di piante coltivate, per la verifica del livello consentito di Thc.
Il percorso della cannabis terapeutica rimane comunque, in Italia, accidentato: pesano preconcetti, scarsi studi e informazione confusa. Ma si sta faticosamente facendo strada l’idea che le piante offrono mille utilizzi: si tratta solo di declinarli nel modo corretto. E in molti altri paesi scelte in questo senso rispetto ai benefici offerti dalla canapa sono già da tempo riconosciuti.