Era solo un promontorio desolato e spoglio, del tutto privo di vegetazione quello su cui Massimiliano d’Asburgo eresse l’eclettico Castello di Miramare a dirupo sul golfo di Trieste, e per creare il meraviglioso parco di 22 ettari che ora lo circonda, fece portare sul posto tonnellate di terra e piante, tra cui molte extraeuropee, con l’intento di acclimatarle. E ad oggi, proprio in questi giorni, il complesso mozzafiato di Miramare guadagnerà per il suo rilancio 1200 nuovi esemplari di alberi e piante autoctone ed esotiche che rimpolperanno il parco, nell’ottica di valorizzare e aumentare la bellezza di un bene storico, patrimonio di assoluto pregio per la regione.
SINERGIA CON I VIVAI REGIONALI
“L’aver potuto mettere a dimora delle piantine nate nei vivai regionali – dichiara l’assessore alle risorse agroalimentari e forestali della Regione Fvg, Stefano Zannier, – è un segnale che le sinergie portano a risultati positivi e concreti; inoltre, l’idea di prendere le sementi dagli alberi originari antichi del parco, farle germinare nei vivai regionali e successivamente trapiantarle per poi riportarle nel parco stesso implementando in questo modo le essenze arboree presenti, contribuisce al mantenimento vegetale del Parco ed è un altro modo per collaborare e preservare la bellezza di questo luogo”. Per il ripristino del patrimonio vegetale del Parco, fortemente voluto dalla direttrice Andreina Contessa, è stata anche avviata la serra del Castello per la coltivazione di specie autoctone ed esotiche.
NUOVE PIANTE PER IL PARCO
Nel parco del Castello, che si snoda tra corsi d’acqua, sentieri e piccoli edifici, verranno messi a dimora, secondo l’elenco fornito dalla regione, 150 esemplari di Leccio (Quercus Ilex), 150 di Ligustro (Ligustrum spp.), 30 di Alloro (Laurus nobilis), 200 di Pino nero (Pinus nigra), 10 di Pallon di maggio (Viburnum opulus), 10 di Ginko (Ginkgo biloba), 25 di Olivo d’autunno (Eleagnus umbellata), 20 di Ginepro strisciante (Juniperus horizontalis), 150 di Rosa canina, 150 di Orniello (Fraxinus ornus), 10 di Fusaggine (Euonymus europeaus), 200 di Acero trilobo (Acer monspessulanum) e 100 di Pino silvestre (Pinus sylvestris).
IL VERDE CHE SI SPOSA CON IL MARE
Il parco del bianco Castello peraltro continua anche sott’acqua, proteso com’è su un’area marina protetta di grande fascino, un giardino sommerso in cui è possibile fare snorkeling e sea watching con le guide del WWF e godere di una spettacolare panoramica dal mare turchese.
Valorizzare il golfo è un bel modo di mettere “a sistema” le attrattive naturali del luogo, che non possono che aumentare il valore del territorio e di ciò che le circonda.
Il sito web di Miramare: www.castello-miramare.it e la sua Pagina Facebook.