Alberi di frutti dimenticati, quelli che al supermercato normalmente non si trovano, insomma. Sono loro i protagonisti vegetali del Bosco del Tempo, progetto di rigenerazione urbana “dal basso” che ha visto la luce il 17 giugno con la messa a dimora del primo albero di melo-limone in una zona messa a disposizione dal Comune nel territorio di Colorno (PR).
Lo scopo? Oltre che rappresentare cultura ed elemento di biodiversità vitali da recuperare, questo bosco si propone come spazio di aggregazione per il quartiere, dove godere insieme del fresco e del contatto con la natura anche in città, magari proprio sottocasa.
E del Bosco del Tempo i cittadini stessi si prenderanno cura: nelle prossime settimane si svolgeranno incontri verdi nell’area per coinvolgere gli abitanti. Inaugurato in occasione del Festival della Lentezza (“3 giorni in cui il tempo scorre in modo diverso” che quest’anno avevano come tema “Il Coltivare”) che, grazie al crowdfunding sulla piattaforma online “Produzioni dal Basso” ha raccolto 20mila euro per il progetto elaborato dall’Azienda Agraria Sperimentale Stuard di Parma, lo spazio verde con il frutteto composto da 75 fruttiferi antichi circondati da altri 42 alberi si avvia diventare un giardino di zona carico di significato. Gli alberi infatti porteranno i nomi dei loro “donatori”.
E non solo: i frutti che il melo-limone – varietà antica di melo che fa frutti dal gusto acidulo, agrumato ma dolce – e gli altri alberi del Bosco del Tempo inizieranno generosamente a produrre, tra qualche anno, saranno introdotti nel menù della scuola vicina e faranno parte della didattica che permetterà ai bimbi di comprenderne il valore.