Agosto, pianta mia non ti conosco! Partire per le ferie significa lasciare casa, e con lei, le nostre amiche vegetali. Ma se per piante e fiori in terrazzo o in giardino, abbiamo probabilmente un impianto automatico di irrigazione, per le orchidee phalaenopsis non c’è nulla che possa dar loro l’acqua in nostra assenza, mentre ci godiamo altrove le nostre sacre 2 settimane di ferie. E il vicino di casa tanto disponibile potrebbe far più danno che beneficio… Dunque, che fare?
Prima cosa da dire sul tema: le orchidee phalaenopsis non hanno necessità simili a quelle delle classiche piante d’appartamento. Non sono dunque utili per loro i conetti di terracotta (le phal non crescono nel terriccio), le bottiglie rovesciate o la riserva d’acqua con fili di cotone che bagna per capillarità. Nulla di tutto questo funziona. La soluzione, in realtà, è molto più semplice.
Le orchidee phalaenopsis sono piante già avvezze, in natura, a lunghi periodi di siccità. Quindi se dobbiamo scegliere tra far loro patire la sete, o lasciarle a bagno per lungo tempo, sarà la prima opzione quella giusta. Nel caso dunque di un’assenza di 15-20 giorni, le nostre orchidee non patiranno troppo: anche se al nostro ritorno, foglie e radici saranno un po’ meno toniche a causa della leggera disidratazione, state tranquilli che sopravviveranno.
ORCHIDEE: S.O.S FERIE
Per dar loro un aiuto in nostra assenza, possiamo però fare qualcosa prima di partire: ecco cosa, in 3 punti.
1) Preoccupiamoci di lasciare le nostre phal nello stesso posto dove le abbiamo sempre collocate, visto che non amano gli spostamenti. Quindi tapparelle alzate (!!) con tenda alla finestra, in modo che possano continuare a godere dalla luce schermata che hanno di solito.
2) Proprio prima di andar via di casa, immergiamo le nostre phal con tutto il vaso in un catino colmo d’acqua e lasciamole a bagno per un’ora intera, bagnando bene anche le foglie e le radici aeree. In questo modo il substrato e la pianta si impregneranno del tutto. Dopo l’ora, estraiamo l’orchidea con il suo vasetto di plastica dal catino, e rimettiamola dentro al suo coprivaso senza farla sgocciolare, posizionandola dove è sempre stata, al riparo da correnti d’aria che contribuirebbero ad asciugarla anzitempo.
3) Appoggiamo poi il vaso dell’orchidea su un vassoio contenente uno strato di palline di argilla espansa riempito a filo con l’acqua. Servirà ad aumentare l’umidità atmosferica intorno alla phal, sostituendo in parte l’acqua che la pianta non riceverà durante la nostra assenza.
Seguendo queste semplici indicazioni, al nostro ritorno troveremo le amate orchidee in perfetta salute 😉