“In linea di principio, la norma va incontro alla necessità di sgravare lo Stato italiano dal compito improprio di gestire e coltivare terreni fertili, che il più delle volte rimangono sottoutilizzati perché privi di una conduzione imprenditoriale capace di valorizzarli con idee che guardano al mercato”. Questa la dichiarazione di stamane di Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia e Vice Presidente Nazionale di Coldiretti a Fiori&Foglie di Tgcom24 a proposito dell’inserimento nel testo della manovra di governo del cosiddetto “Bonus per il terzogenito“.
Pensata per lo sviluppo del Mezzogiorno, come incentivo demografico e lotta allo spopolamento delle aree rurali, la misura inserita nella bozza della manovra di bilancio stabilisce la concessione gratuita di terreni demaniali agricoli o terreni incolti “per un periodo non inferiore a 20 anni ai nuclei familiari con terzo figlio nato negli anni 2019, 2020, 2021, o a società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano una quota societaria ai predetti nuclei familiari pari al 30 per cento”. Si agevola anche il mutuo – fino a 200mila euro a tasso zero – per una casa nei pressi del terreno.
Il Presidente Prandini ravvisa un altro pregio della proposta, legato ai giovani: “Avrebbe il vantaggio di rispondere alla domanda delle nuove generazioni, per le quali la mancanza di disponibilità di terreni da coltivare rappresenta il principale ostacolo all’ingresso nel settore agricolo.” Gli aspetti tecnici e operativi, conclude Prandini, saranno poi frutto del confronto all’interno del dibattito parlamentare.
Nonostante le facili ironie dei commenti sui social in merito alla misura del #terzofiglio, il ritorno alla terra nel Belpaese in realtà è un dato molto forte del nostro presente, che con 55mila giovani agricoltori under 35 ci pone in vetta alla classifica europea. La misura del resto sembra andare nella direzione giusta anche rispetto agli aiuti al sud, agevolando l’imprenditorialità che valorizza il territorio, a discapito di misure assistenzialistiche.