“Con la nuova norma inserita nel famigerato Decreto Genova, basta aggiungere la giusta quantità d’acqua per trasformare i fanghi contaminati in materiale autorizzato ad essere sparso nei campi agricoli dove si coltivano le verdure che porteremo a tavola”. A dirlo un tecnico ambientale intervistato da Fiori&Foglie che spiega che la modifica introdotta dalla nuova norma contiene un “trucco”. Il nuovo limite stabilito per la quantità di idrocarburi pesanti ammessi all’interno dei fanghi passa da 0,05 gr/kg sul secco a 1 gr al kg sul “tal quale” (ovvero sulla materia così come si presenta, cioè idratata). Cosa significa esattamente? Che differenza c’è, rispetto a prima? Cosa implica la nuova norma, che nulla ha a che vedere con la ricostruzione del ponte di Genova, e come gestiscono i fanghi urbani in altri paesi? Continua a leggere