Al centro della polemica c’è lo show Gardeners’ World trasmesso dalla BBC, reo di incoraggiare, in primis grazie a divulgatori del verde del calibro di Monty Don, la messa a dimora in giardino di piante coltivate in paesi diversi dal Regno Unito. A preoccupare il governo di Sua Maestà, nella persona del capo del Dipartimento fitosanitario Nicola Spence, sono piante come gli ulivi provenienti dall’Italia, che potrebbero essere infetti e portatori di xylella, il male che ha seccato migliaia di ulivi secolari nel Belpaese.
Il timore è che, se diffuso in terra anglosassone, il batterio potrebbe contagiare molte altre specie vegetali. Nell’articolo in merito, pubblicato in questi giorni sul Telegraph, si parla di oltre 350 specie a rischio xylella, tra cui querce, olmi e sicomori ma anche lavande, rosmarini e ciliegi.
Incoraggiare dunque la messa a dimora di piante coltivate in terra “straniera” è, da parte del programma televisivo, un atto “irresponsabile”, secondo la Spence. Del resto la passione per i giardini dal look mediterraneo sembra spinga i pollici verdi britannici ad acquistare spesso piante nostrane o comunque fuori dai confini anglosassoni – anche tramite piattaforme digitali come Amazon o Ebay, difficili da controllare.
Al richiamo della Spence fa eco Sue Biggs, direttore generale della Royal Horticultural Society, la più autorevole associazione di giardinaggio al mondo, che sconsiglia di piantare nel proprio angolo verde i souvenir vegetali che hanno fatto sognare gli appassionati inglesi durante le vacanze all’estero, per evitare contaminazioni che potrebbero minacciare la salute delle piante in patria.