L’orto in città si fa sul tetto, parola di Lidl…

Se spesso le grandi rivoluzioni si fanno a partire da piccoli comportamenti, nel caso dei tetti verdi forse non sarà così. Forse saranno quelli che di vasti tetti ne creano di continuo, ovvero le grandi catene di supermercati e centri commerciali, a trasformare queste grandi superfici spesso inutilizzate, in lussurreggianti giardini o rigogliosi orti, magari seguendo l’esempio di Lidl, che ha presentato pochi giorni fa il primo orto sul tetto nel suo nuovo punto vendita a Torino.

ll nuovo supermercato, che si aggiunge ai 600 della catena tedesca in Italia, vanterà un orto cittadino sul tetto di 1.400 mq, composto da cassoni rialzati: l’edificio peraltro è un recupero di un edificio in disuso con tetti di amianto: quindi al verde e al fotovolaico, si unisce anche l’assenza di consumo di suolo. Ma chi lavorerà queste aiuole di insalata, pomodori e peperoni?

E’ questa forse, la vera novità. Al contrario di casi simili all’estero, dove spesso ci sono aziende deputate alla cura di queste aree, oppure sono i dipendenti stessi ad farlo volontariamente, gli orti in cassone del punto vendita Lidl tra via Bologna e via Pacini saranno curati dall’Associazione Re.Te ONG e dai cittadini della zona che ne faranno richiesta. Un modo, questo, sviluppato in collaborazione con l’amministrazione comunale, di integrare l’attività commerciale al micromondo locale, offrendo spazio prezioso per coltivare e utilizzando il verde come strumento di inclusione sociale.

Inoltre, utilizzare il verde sulle vaste superfici di una copertura che altrimenti assorbirebbe moltissimo calore grazie all’irraggiamento solare, permetterà di utilizzare meno i condizionatori, abbassando la bolletta energetica del negozio, e contrastando nella zona le “bolle di calore” che si creano in città durante l’estate.

Se anche altre catene copieranno questo modello, presto i tetti di capannoni industriali, superstore e grandi punti vendita potrebbero diventare insospettabili rigogliosi giardini di quartiere, magari stimolando i cittadini a fare lo stesso nei condomini e nei terrazzi, magari sfruttando lo sconto fiscale del Bonus Verde. Una soluzione che potrebbe migliorare di molto l’ambiente, creare spazi di socializzazione in cui rilassarsi e conoscersi, e rendere molto più vivibili le nostre città.