Li divora dall’interno e, mentre nulla traspare alla vista, si nutre dei loro tessuti fino a comprometterne la sopravvivenza. Non è il copione di un film d’orrore ma l’opera distruttiva della larva del tarlo asiatico che attacca gli alberi, invisibile alla vista finché ormai non è troppo tardi. L’allarme contro il coleottero Anoplophora è diffuso ormai da alcuni anni: e la lotta contro l’insetto è durissima perché rende inevitabile l’abbattimento. Ma c’è una nuova arma a cui forse nessun botanico avrebbe mai pensato: usare il fiuto dei cani. In base agli ultimi studi infatti, si è scoperto che le piante attaccate dal parassita emanano un segnale chimico che si diffonde come un odore particolare. Ed è possibile addestrare i cani per individuare questa “scia” e scoprire così gli alberi in pericolo. Continua a leggere