Vietato capitozzare gli alberi: a Striscia lo insegnano anche i ragazzi

Sembra che siano le nuove generazioni a dover insegnare agli adulti quello che dovrebbero già sapere. Per esempio che un albero non può essere potato al punto da assomigliare ad un attaccapanni. Striscia la Notizia, il noto tg satirico di Canale 5, ha infatti pensato di far raccontare proprio ai ragazzi – i “ciovani” – le impellenti tematiche legate all’ambiente e, in questo caso, al verde pubblico, in particolare agli alberi che crescono in città, tra le nostre vie e piazze.

Servizi giornalistici superficiali? Affatto. In realtà i ragazzi prendono molto sul serio il proprio compito, e riescono ad essere incisivi quasi più degli adulti, che fanno fatica a fidarsi persino dei tecnici di settore.

Per esempio nella puntata di Striscia La Notizia del 27 novembre 2019, bastano 4 parole del servizio di Eric, 15 anni, per spiegare perché gli alberi non vanno capitozzati. Ne vediamo a decine, ridotti a tristi monconi grazie a potature sbagliate, spesso effettuate proprio in questo periodo, e molte proprio dalle aziende incaricate dalle amministrazioni pubbliche. Eppure sembra tanto semplice capire perché questo tipo di intervento non può che distruggere la pianta… e che alla fine, di male, ne farà parecchio anche al nostro portafogli.

E dire che sentiamo spesso frasi comuni che giustificano la capitozzatura degli alberi, tipo: “Ma poi ributta!” o, con convinzione, “Gli alberi bisogna potarli, se no cadono!” e via di questo passo. In realtà potare all’estremo gli alberi comporta effettuare grandi tagli procurando ampie ferite a questi organismi viventi, spiega Eric. Da queste larghe ferite penetrano funghi cariogeni, ghiotti di legno, che “ne divorano le fibre, e sono responsabili di marciumi e cavità che indeboliscono l’albero, accorciandone la vita e facendo sì che i suoi rami possano spezzarsi più facilmente“. 

E continua: “Tutti questi ciuffi di rami che partono dal tronco mozzato potrebbero sembrare un segno di salute, ma in realtà sono un segnale di stress energetico. Anche se le radici possono continuare ad assorbire dal terreno acqua e sostanze nutritive, senza le foglie la pianta non può produrre l’energia di cui ha bisogno grazie alla fotosintesi.” Ma allora perché si continua a capitozzare?

Perché è facile e costa poco, spiega il Prof. Giuseppe Carrera dell’Università di Palermo ed erroneamente si pensa che l’intervento duri molti anni facendo risparmiare. In realtà le potature estreme aumentano il rischio di incidenti. Come spiega Silvio Landi, ex comandante delle scuole del Corpo Forestale, “i nuovi rami saranno meno stabili e diventeranno quindi più pericolosi per l’incolumità pubblica“. Inoltre gli alberi capitozzati saranno più deboli e soggetti a malattie, aumentando di conseguenza la necessità di interventi, che porteranno ad un aumento dei costi, ottenendo così proprio ciò che si voleva evitare.