Gli orti a Milano diventano ufficialmente uno strumento didattico: con la pubblicazione del Vademecum per gli Orti scolastici, contenente linee guida pratiche (con tanto di previsione di prezzi, fonti di finanziamento, gestione di spazi ecc. per rendere il progetto sostenibile nel tempo) nell’ambito della sua Food Policy, il Comune meneghino “sposa” la coltivazione di verdure e ortaggi indicandola come attività da inserire nel Piano Triennale dell’offerta formativa degli istituti scolastici. E nella Guida si promuovono anche i Giardini Condivisi – 14 indicati in una mappa con i relativi riferimenti – a cui il Comune ha dedicato una specifica convenzione attivabile da parte di associazioni di volontari formati da comuni cittadini.
LA DIDATTICA DEI POMODORI
L’orto tra i banchi di scuola non è più esperienza una tantum, basata sul solitario slancio green di qualche docente pollice verde, ma un vero e proprio percorso educativo a lunga durata, applicabile dal nido fino alle classi più grandi, inteso a sviluppare “competenze sociali e trasversali”, comprensione dei meccanismi della Natura, “comportamenti e modalità espressive nuove”, apprendimento collaborativo, e molto altro. Il tutto con lo scopo di incoraggiare, nelle nuove generazioni e sin dalla tenera età, “le prime forme di responsabilità per l’ambiente e per la sostenibilità” tramite la “cura”, parola magica – che contiene in sé impegno fatica ma anche soddisfazione e orgoglio, da valorizzare appena possibile. E i frutti della terra vengono consumati direttamente dalla scuola, chiudendo così il ciclo nell’ottica dell’economia circolare.
PARLIAMO DI …ORTO
Non solo: nel Vademecum milanese, realizzato con il sostegno della Fondazione Cariplo, l’orto didattico assume anche una dimensione comunicativa. Alla scuola viene richiesto di non isolarsi, di coinvolgere il Comune e di trasformare l’orto didattico in un’occasione di interazione con il territorio e con la zona in cui l’edificio scolastico si trova, coinvolgendo la comunità locale, le famiglie, professionisti e volontari. Attualmente sono 107 gli orti scolastici a Milano, puntualmente indicati nella mappa del Vademecum.
ORTO o/e… GIARDINO?
E una piccola novità: il Comune consiglia di non trascurare l’aspetto decorativo dell’orto:l’orto insomma deve essere bello! “Le naturali vita e stagionalità dell’orto” – scrive il Comune sulla guida – “comportano relativi cambiamenti lungo tutti i mesi dell’anno: occorre ad esempio fare attenzione all’estetica generale dell’orto anche nel periodo invernale – quando la coltivazione spesso risulta ridotta e il luogo diventa spoglio” (…).
LINEE GUIDA TESTATE SUL CAMPO
Le linee guida pubblicate dal Comune di Milano hanno sì un valore istituzionale, ma ciò che le rende più interessanti è che si basano su sperimentazioni reali. Sono infatti il frutto di diverse realtà pratiche – per esempio il progetto MiColtivo promosso dalla Fondazione Catella – che la guida illustra, dando ottimi spunti per applicazioni didattiche, per esempio dell’attività con i nonni, il metodo Montessori, l’integrazione multiculturale, l’approccio Slow Food. Materiale prezioso per qualsiasi associazione o ente che voglia proporre o creare l’orto nella scuola.