Presentata pochi giorni fa Garden Route Italia, il circuito che illustra e invita il pubblico alla visita di più di 200 giardini di pregio, creata da APGI, l’Associazione Parchi e Giardini Italiani con il supporto del MiBACT, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Si possono già iniziare a sfogliare online le schede dei giardini e alcuni dei 30 itinerari tematici proposti dal circuito, divisi per regione, sul sito dedicato www.gardenrouteitalia.it di cui è previsto il completamento entro primavera 2021.
In altri paesi la presenza e la cura di giardini a livello istituzionale è valorizzata da tempo. Che siano storici o particolarmente significativi per bellezza e importanza, i giardini sono meta di un turismo culturalmente esigente estremamente interessante. E per un paese come l’Italia, in cui il giardino storico è nato, dovrebbero trovarsi in una posizione di rilievo.
Quindi la nascita del progetto Garden Route Italia è un’ottima notizia, in quanto si propone non solo come indicazione turistica ma anche come sistema di certificazione di qualità. Potrà quindi essere da stimolo alla manutenzione, specialistica e non facile, di beni – soggetti a evoluzione in quanto composti da elementi vivi, quali sono piante – tanto delicati e preziosi, così intimamente legati non solo al territorio e alla cultura ma anche alla più intima storia delle persone e delle comunità.
Il sogno? Che il circuito possa diventare così importante da essere, un domani, un’ancora per salvare dall’obblio meravigliosi giardini privati contemporanei, nati dalla passione che ha reso le mani di qualcuno tanto sapienti da creare un paradiso verde che possa aspirare al ruolo di riconosciuto bene pubblico, sfuggendo così ai mutamenti immobiliari e al passare del tempo.
In Italia dal 1997 è attivo il network di Grandi Giardini Italiani, creato da Judith Wade, che ne comprende circa 160.