Dopo l’appuntamento della COP 26, la conferenza internazionale sul Climate Change dello scorso novembre a Glasgow, non possiamo permetterci di aspettare ancora per tutelare meglio l’ambiente. Ed è proprio ora, nel cuore dell’inverno, assediati dallo smog, che possiamo e dobbiamo prendere decisioni importanti anche a favore di un giardinaggio realmente sostenibile. Ecco 8 punti per abbassare l’impatto sul pianeta delle nostre attività preferite…
Il giardinaggio: utile o inquinante?
Occuparsi della natura, curare il verde in casa, terrazzo e giardino è sicuramente un modo virtuoso per arricchire l’ambiente che ci circonda di natura e di vita. Ma, attenzione, non è tutto oro quel che luccica: anche il gardening, come tutte le attività umane, ha un’impronta ecologica. E per certi versi, il giardinaggio può causare piccoli e grandi danni, anche del tutto involontari. Un caso esemplificativo? Le normalissime ortensie introdotte a scopo ornamentale nei giardini, nelle remote e incontaminate isole Azzorre, sono, nel tempo, divenute un serio problema; “sfuggite” ai giardini hanno invaso prati e boschi diventando invasive mettendo a rischio il delicatissimo ecosistema della flora e fauna insulare.
Più semplicemente basta pensare agli sprechi, alla produzione di plastica e al consumo di risorse idriche, ma tutto questo non deve far rinunciare al verde, anzi. Terrazzi e giardini costituiscono una enorme potenziale risorsa di biodiversità, indispensabile per le nostre città. Per valorizzare questo ruolo è bene impegnarsi da subito attivando alcune semplici regole che migliorano la sostenibilità e tutelano l’ambiente.
1.
No agli sprechi. La sostenibilità parte proprio da qui. Acquisti ben scelti di piante adatte all’ambiente e di alta qualità, riutilizzo e riciclo creativo di vasi e attrezzi sono requisiti di base per evitare l’effetto “usa e getta” in casa, terrazzo e giardino.
2.
Compostaggio e raccolta differenziata. Se non è possibile tenere un bidone da compost per la trasformazione degli scarti vegetali, è fondamentale conferire i rifiuti verdi (sfalci, potature, foglie…) negli appositi cassonetti. La raccolta differenziata di carta, plastica, cartone e vetro va effettuata con la massima attenzione.
3.
Bassi consumi. Di acqua, innanzi tutto, creando un’ottimale e razionale impianto d’irrigazione e utilizzando la pacciamatura protettiva sul terreno, ma anche di energia, preferendo ove possibile lo sfruttamento di elettricità da fotovoltaico.
4.
No al rumore, sì al buio. Il giardino deve essere un luogo dominato dai suoni della natura; ridurre al minimo il rumore significa anche utilizzare attrezzature di ultima generazione, per esempio esistono oggi tosaerba molto più silenziosi grazie alle tecnologie applicate. Inoltre, l’illuminazione notturna deve essere ridotta al minimo, e assente quando non siamo in giardino di sera, per migliorare la vita della fauna selvatica.
5.
Sì alla biodiversità. Guardiamo alla natura con occhi diversi: invece di un prato impeccabile, meglio una prateria fiorita che attira api e farfalle; invece di specie esotiche strane e troppo delicate, meglio la flora locale; invece di allontanare gli animali selvatici meglio attirarli creando per esempio un punto d’acqua (rane e rospi divorano le zanzare) e disponendo palline di grasso e semi che piacciono agli uccellini selvatici, nostri alleati contro gli insetti dannosi.
6.
Stop alla chimica, spazio al bio. La lotta biologica punta sulla prevenzione e sull’utilizzo di sostanze che non lasciano residui tossici. Il biocontrollo si avvale anche degli alleati naturali, come sopra descritto. Alla base c’è anche la scelta di specie e varietà robuste, meno soggette ad ammalarsi e capaci di tollerare caldo e aridità nelle estati sempre più asciutte e bollenti.
7.
Tutela della fertilità naturale. Invece di concimare continuamente con prodotti chimici è meglio attuare tutti i sistemi necessari per mantenere il terreno fertile e sano: nell’orto, rotazione delle colture; nelle aiuole, utilizzo del compost e di ammendanti organici bio come lo stallatico naturale; nel prato, anche con il taglio mulching che tritura l’erba e la rilascia sul terreno dove si biodegrada e nutre.
8.
Autoproduzione alimentare. Non solo fiori in terrazzo e giardino, ma anche ortaggi, piante da frutto, aromatiche, in una logica di coltivare il cibo che portiamo in tavola. Autoproduzione significa anche seminare e moltiplicare le piante ornamentali, un’avventura affascinante.
Per sintetizzare in tre parole: ri-usare, ridurre, riciclare. Questo vale nel giardinaggio come in qualsiasi altra attività; a volte non sembra facile o possibile essere davvero ecologici e sostenibili, e occorrono tenacia e pazienza, ma non abbiamo scelta né più tempo davanti: occorre agire subito e ora!
GIARDINAGGIO SOSTENIBILE – Il consiglio di Viridea (www.viridea.it)
• Aiuole e cassette di erbe aromatiche: ecco una scelta virtuosa, perché chiedono poca acqua, si utilizzano anche in cucina, attirano le api e tengono lontane le zanzare. La gamma è molto ampia e comprende anche molte buone erbe utili per la salute oltre che in cucina. Vanno coltivate in contenitori profondi con terriccio bio universale o specifico per aromatiche, per informazioni consultare il personale del punto vendita.
• La prevenzione naturale è una scelta adatta per tutte le piante ornamentali e commestibili. Il consiglio: tenere a portata di mano prodotti a base di propoli, olio di lino, sapone molle, tannino e altre sostanze che favoriscono lo sviluppo delle difese naturali delle piante… anche contro le lumache, utilizzando la polvere di roccia.
• La microirrigazione consente un risparmio di acqua fino al 70% e migliora la salute delle piante, che trovano costantemente terriccio umido ma non fradicio: è una scelta indispensabile per evitare gli sprechi, anche in balcone, utilizzando gli appositi kit con gocciolatori per vaso. Per siepi e aiuole sono utili i tubi capillari o gocciolanti, programmando le forniture di acqua su un semplice computer per irrigazione.