In ufficio facciamo il semenzaio… aziendale!

Perché in ufficio, invece della solita Stella di Natale moribonda, non coltiviamo da seme qualche ortaggio o qualche piantina da fiore? Il semenzaio infatti richiede piccoli spazi, ma presenza costante. E l’ufficio è un ambiente non così sfavorevole a questa attività: offre infatti condizioni di temperatura costanti e controllate, anche in assenza di una finestra, luce artificiale per moltissime ore al giono, tanti “papà e mamme” volenterosi ben disposti a buttare un occhio e magari dare una spruzzata alle piantine. E proprio questa è la stagione ideale per la semina di molte specie…

Senza menzionare poi il fatto che la semina si presta bene ad un’attività comunitaria. Farlo insieme consente economie di scala, si dividono molto favorevolmente il lavoro e i costi. E poi c’è la componente emozionale: probabilmente far nascere insieme delle vite contribuisce allo spirito di gruppo molto più di qualunque cena aziendale… Sicuramente più di qualunque corazzata Potëmkin di fantozziana memoria. Pur in assenza di studi clinici, possiamo ipotizzare che la “piantinoterapia” migliori l’umore e le prestazioni lavorative 😉 Sicuramente male non fa, ma potrebbe anche aiutarvi a riprendervi dall’ultimo stress lavorativo… e sappiamo tutti quanto ce n’è bisogno.

Poi quando le plantule sono ormai cresciute, giungerà il momento di portarle nelle loro nuove case, sui vostri balconi, i più fortunati nei loro piccoli orti o giardini. Per quanto possa aiutare l’estetica della scrivania, infatti, non è pensabile portare a maturazione gran parte dei fiori e ortaggi da seme in queste condizioni, senza la luce naturale del sole, in così poco spazio. Inoltre nelle serre coltivate a ortaggi vengono liberati impollinatori allevati a questo scopo, ad esempio i bombi. In ufficio non è proprio il caso! Dovrete dargli un pezzo di cielo all’aperto.

Il trapianto è il momento più delicato per le plantule: devono sopravvivere al trauma e al viaggio verso casa. L’ideale è trapiantarle singolarmente in un bicchierino di plastica e portarle a casa senza rovesciarle: la rottura del fusticino infatti le ucciderebbe.

Poi, nelle lunghe giornate di estate, in pausa caffé ci si potrà raccontare tra colleghi come stanno le “bambine” e quanto hanno fruttificato!