Goji, cranberry e le altre: tante bacche per rimanere giovani e in salute

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Tutti ne parlano come di un vera panacea per la nostra salute: le rosse e dolci bacche della pianta chiamata “goji”, il suo nome popolare cinese, conoscono oggi un momento di grande successo. Da qualche tempo si trovano anche fresche, al supermercato, e sono tutto l’anno reperibili essiccate, ma non è difficile coltivarle: da fine agosto in poi questo arbusto regala, in giardino e in vaso, i suoi frutti rossi ricche di preziose virtù. Ma il goji non è certo l’unico arbusto capace di regalarci bacche salutari: sta conoscendo fama anche il cranberry, presenza fissa nella tradizionale cucina delle feste americana, mentre da noi il giuggiolo e il corbezzolo regalano frutti prodighi di benefici. Ne abbiamo parlato con gli esperti di Viridea, ecco i loro consigli…

Il goji è un arbusto spontaneo e ampiamente coltivato in Cina, Tibet, Mongolia e fa parte della famiglia delle Solanacee: ha quindi una parentela con patate, pomodori, peperoni e melanzane. In Oriente il goji è da sempre un ingrediente base della medicina tradizionale, e la scienza ha confermato che è un’autentica difesa naturale contro i processi dell’invecchiamento: contiene infatti antiossidanti, le sostanze in grado di neutralizzare i radicali liberi (molecole particolari che danneggiano nel cellule del nostro corpo) e proteggere l’organismo grazie alle loro proprietà anticancerogene; inoltre tutelano la salute del sistema cardiaco e circolatorio. Se tutte queste virtù non bastano, c’è anche l’aspetto gastronomico: i frutti di goji, freschi o essiccati, hanno buon sapore e si utilizzano prevalentemente per succhi, ricette dolci e insalate di stagione, per esempio con lattuga, pere, noci e gorgonzola.

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Bacche di Cranberry

Ma l’autunno è generoso anche di altre bacche preziose, per esempio quelle del cranberry o mirtillo americano. Le bacche rosse di questo piccolo arbusto compaiono da fine estate in poi e hanno un buon potere antinfiammatorio e antibatterico, oltre a essere ricchissime di vitamina C. Si utilizzano per la preparazione di salse che negli USA e in Canada accompagnano tradizionalmente il tacchino del Giorno del Ringraziamento. Freschi o essiccati, i dolci frutti del cranberry si prestano anche per torte, muffin e succhi, ma provateli anche come accompagnamento al salmone e in insalata con pollo, mele e mandorle, raffinata e molto nutriente.

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Bacche di Aronia

Tra i frutti d’autunno meno noti e ricchi di virtù utili c’è anche l’Aronia, che produce bacche scure ricche di antociani in una concentrazione cinque volte superiore all’uva nera. Originaria dall’America del Nord, era considerata dai nativi americani una pianta preziosa per la salute, e infatti la ricerca scientifica ha dimostrato che le bacche contengono sostanze antiossidanti che aiutano il nostro organismo a prevenire le malattie e gli effetti dell’invecchiamento. Lo stesso si può dire delle giuggiole: da sempre, nelle nostre campagne, il giuggiolo è considerato un albero prezioso perché i suoi frutti ci nel mantenere e ritrovare la salute. Le giuggiole hanno un buon effetto diuretico, combattono i sintomi del raffreddore e favoriscono il sonno. Inoltre, sono utili per ritrovare rapidamente energia, ideali dunque anche per chi fa sport.

Un’attenzione particolare va riservata a un frutto italiano, il corbezzolo, un bel arbusto sempreverde di origine mediterranea. La maturazione dei frutti inizia in tarda estate e spesso sulla pianta coesistono, in autunno, i fiorellini bianchi e i bei frutti commestibili dal sapore gradevole. Si utilizzano per la preparazione di liquori digestivi succhi e marmellate; hanno ottimi pregi per la salute perché hanno proprietà antinfiammatorie (prevengono e combattono i reumatismi) e depurative, oltre a influire positivamente sul buon funzionamento del sistema circolatorio. E poi, sono un bel simbolo del nostro splendido Paese: le foglie verdi, i fiori bianchi e i frutti rossi sono un vero omaggio al Tricolore, e una splendida decorazione per giardini e terrazzi in autunno.

BACCHE SALUTARI: COLTIVIAMOLE! – Il consiglio di Viridea
Il goji, Lycium barbarum, è un arbusto di piccola dimensione che produce fiorellini violetti dai quali si formano le bacche rosso vivo, da agosto al tardo autunno, da raccogliere per consumarle fresche o essiccate. È possibile coltivarlo anche in vaso profondo, in un angolo fresco, evitando l’esposizione al bollente sole estivo. Il terriccio deve essere di tipo universale, meglio se biologico. A fine autunno perde le foglie e va in riposo. Resiste bene ai freddi intensi ma non al caldo arido: in estate conviene spostare il vaso in mezz’ombra.
Il cranberry o mirtillo americano, Vaccinium macrocarpum, cresce bene anche in vaso e in aiuola, anche in forma di basse siepi; è ideale per zone fresche e umide con terriccio a pH acido (utilizzare terriccio per azalee). In autunno produce una grande quantità di frutti, conservabili anche in forma di succhi e marmellate.
Il corbezzolo, Arbutus unedo, è un arbusto ideale per giardini e terrazzi: tollera bene il pieno sole, la siccità, il vento salmastro e l’inquinamento urbano. Le belle foglie sempreverdi sono utili per ravvivare terrazzi e balconi nella stagione autunnale e invernale, quando fiorisce e forma i frutti giallo-arancioni. Ha bisogno di un vaso molto profondo con uno strato di biglie d’argilla sul fondo, per migliorare il drenaggio.