La classifica degli alberi anti-smog

Altro che fido: sono le piante le migliori amiche dell’uomo. Per loro natura rendono vivibile l’ambiente fornendo ossigeno, assorbono l’anidride carbonica e combattono il calore grazie alle loro chiome. Alcune specie però sembra abbiano doti più spiccate di altre. L’Ibimet, ovvero l’Istituto di biometeorologia del Cnr di Bologna, sta compiendo infatti approfonditi studi sulla mitigazione del clima urbano attraverso l’utilizzo delle alberature in città. Da questi studi, ancora in corso, sta uscendo una classifica che individua alcune specie come i migliori “alberi anti-smog” che potrebbero aumentare la qualità dell’aria delle nostre inquinate città.

Secondo questa classifica, i campioni di assorbimento della tanto temuta CO2 nell’atmosfera sono tre: il tiglio selvatico (tilia cordata), il biancospino (crataegus monogyna) e il frassino (fraxinus ornus). Sicuramente si tratta di piante dalle mille virtù poiché hanno dalla loro anche altre preziose qualità: una grande chioma ombrosa per il tiglio, le belle bacche rosse per il biancospino, la resistenza a condizioni avverse per il frassino o orniello. Dalle ricerche dell’Ibimet è emerso anche un altro vincitore: l’imponente bagolaro (celtis australis), a cui va il premio come miglior lottatore contro le polveri sottili.

Ma c’è anche un insospettabile perdente in questa classifica: il meraviglioso liquidambar (liquidambar styraciflua, foto a fianco) che, indicano i dati della ricerca, non è ideale per le zone ad alto tasso di inquinamento a causa della sua bassa attività fotosintetica e della forte emissione di composti organici volatili. Dunque contro lo smog questo albero fa poco: in cambio però in autunno con il suo foliage multicolore rende stupendi i nostri giardini.