200mila euro per tre anni: secondo Il Corriere della Sera è l’importo del contratto di sponsorizzazione per le aiuole dove crescono gli alberi del Duomo, firmato a suo tempo da Konica Minolta, in scadenza a fine anno. Carpini e Clerodendri svettano in aiuole rialzate di fronte a Palazzo Carminati, a incorniciare la piazza dove si innalza la meravigliosa cattedrale di Milano, facendo eco, con le loro punte create da madre natura, alle storiche guglie, opera della mirabile mano dell’uomo. Piazza Duomo, cuore della metropoli meneghina, di verde ha solo queste aiuole frontali. Continua a leggere
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La calda estate di città tra rose e oleandri in fiore
Migliaia di piccoli fiori di tutte le tonalità fra il rosa e e il rosso spiccano indomite sotto il sole cocente mentre grandi arbusti dalle belle foglie lanceolate sfoggiano mazzetti di brillanti corolle dimenticando, sfacciati, che l’estate è troppo calda per produrli.E’ lo spettacolo inconsueto che si presenta sin da maggio e dura ancora in questo infuocato mese di luglio. E non stiamo parlando di una ridente località balneare, ma di rotonde e aiuole piene di fiori in mostra lungo la provinciale Cassanese, nella periferia milanese del Parco Agricolo Sud, ai bordi di Segrate. La grande direttrice autostradale che collega questa zona a Milano ribalta un luogo comune che vede strade e autostrade come strutture brutte, inquinate ma necessarie. Al contrario, questa superstrada, rinnovata nel layout, adeguatamente irrigata e curata, si presenta come una delle zone più fiorite dell’hinterland della grande città. Continua a leggere
La proposta di Boeri: una “High Line” verde tra le stazioni di Milano
Molte non vengono più utilizzate ma fanno parte della storia della città: sono le stazioni ferroviarie di Milano. E 7 di queste formano un anello che l’Archistar del Bosco Verticale, Stefano Boeri, vede collegate da un lungo percorso che, sfruttando le fasce di rispetto dei vecchi binari, unirebbe, a partire dall’area Expo, parchi, giardini e spazi dedicati al relax e al tempo libero dei milanesi. In ordine di tempo è l’ultima idea del noto architetto: è il “Fiume Verde”. Insomma, l’ex assessore alla Cultura continua a pensare ad una Milano diversa, più moderna e più verde, secondo la tendenza che si sta sviluppando all’estero da tempo, dove piazze, vie e luoghi della città diventano spazi fruibili ricchi di alberi, prati, fiori e piante non in funzione decorativa ma legati al benessere e profondamente integrati alla vita di chi vi abita. Continua a leggere
Green da salotto addio, il verde punta al motore Italia
“Spesso il verde è un tema da salotto, quello di cui si parla all’ora dell’aperitivo con uno champagnino in mano. Non può essere così. Bisogna cambiare paradigma”. E’ questa la netta dichiarazione con cui l’On. Borghi ha aperto il suo discorso al Convegno per la presentazione dei disegni di legge sul verde – uno dei quali a sua firma – tenutasi a Montecitorio mercoledì 6 luglio. Se intorno al Colosseo c’è degrado e un traffico ossessivo, ha spiegato Borghi, non diventa bello il traffico ma diventa brutto il Colosseo. Questo esempio dimostra quanto si stia allargando il focus delle nuove proposte di legge per il verde che, sollecitate dal settore del vivaismo, stanno in realtà “contagiando” in positivo tantissimi altri ambiti, includendo l’ambiente nel suo senso più vasto, a partire dalle città con i suoi alberi all’edilizia, ai condomini, al verde pubblico fino alla salute, all’energia, al riscaldamento globale, al paesaggio e al consumo di suolo. Continua a leggere
E’ ufficiale, oggi nasce il giardiniere professionista italiano
E’ nato ieri il giardiniere professionista italiano: con l’approvazione del Senato, nel Belpaese finalmente la figura di chi si occupa e manutiene il verde per mestiere è stata riconosciuta giuridicamente a livello nazionale. Per fare l’avvocato ci vuole una laurea, per fare il medico pure, per fare l’insegnante anche. Ma per fare il giardiniere fino ad ora in Italia non ci voleva nulla: la scelta di prepararsi e fare corsi specialistici nelle scuole dedicate era affidata alla volontà del singolo. Da ieri non è più così: l’idoneità professionale del costruttore e manutentore del verde è stata approvata. Una nuova dignità sancita per un lavoro che in molti considerano da sempre un hobby. Cosa dunque sarà necessario da adesso in Italia per potersi definire giardinieri professionisti? Continua a leggere
Il valore del paesaggio diventa prova di maturità
Il paesaggio diventa traccia d’esame. Quest’anno, tra i quesiti posti ai ragazzi che devono affrontare la maturità, ce n’è uno che chiede agli esaminandi qual è il valore del paesaggio. Potremmo vederla come una piccola grande rivoluzione. In Italia si sta cominciando dunque a pensare che è fondamentale per le nuove generazioni conoscere e capire quanto sia importante il patrimonio ambientale, territoriale, culturale e storico di cui il Belpaese è tanto ricco quanto poco consapevole. La novità è stata salutata con grande soddisfazione da parte di Letizia Monti, Presidente dell’Aiapp, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, da poco reduce dalla chiusura di Ifla, il Congresso Internazionale tenutosi al Lingotto di Torino a cui hanno preso parte oltre mille architetti e paesaggisti provenienti da 60 paesi. Ifla2016 si è concluso con un “Manifesto del Paesaggio”, da accompagnare nelle sue fasi di trasformazione per aumentarne la fruibilità trasformandolo in un patrimonio condiviso. Continua a leggere
Brexit? “I giardini inglesi che se li tengano, tanto sono passati di moda”
Con questa frase lapidaria Mimma Pallavicini, giornalista del verde di lungo corso, commenta a caldo la Brexit, l’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea. La notizia che ha scioccato i mercati – con una sterlina che ora viaggia in picchiata – e che è esplosa sui media increduli di un risultato dato per impossibile fino a ieri, sta maturando ripercussioni in tutti gli ambiti, anche in quello del verde. Gli inglesi, “pollici” per antonomasia, faro di civiltà nell’ambito della cultura del verde, sono da oggi extra-comunitari. Ma poco male, secondo la Pallavicini, tanto i loro giardini – dichiara serafica – sono passati di moda: fermi al periodo vittoriano, attenti solo all’estetica di specie rare e abbinamenti da designer, i giardini inglesi non rappresentano più un riferimento. “E’ tempo di guardare altrove, ai giardini tedeschi per esempio, dove si parla di sostenibilità ed ecologia”. Continua a leggere