Alcuni fiori edibili sono un concentrato di sostanze antiossidanti, ottimo contro l’invecchiamento e ideale per la nostra salute. Particolarmente salutari sono i fiori più colorati, in special modo quelli rossi o blu. E’ il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Scientia Horticulturae da un gruppo di ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa. Sotto la lente della scienza 12 fiori commestibili, dalla violetta, alla petunia, alla fucsia, indagati per le loro proprietà nutraceutiche. E sorpresa: il potere antiossidante dei fiori analizzati si è rivelato superiore a quello dei comuni ortaggi da foglia. Continua a leggere
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Ortaggi salutari? Carote (e patate) viola…
Sempre più spesso scopriamo che i prodotti della terra che non solo nutrienti, ma anche salutari. L’ultimo risultato di questa tendenza è la riscoperta delle proprietà antiossidanti e antibatteriche contenute nelle carote viola. Non è fantascienza e nemmeno manipolazione genetica: le carote erano di diversi colori in origine, molte viola. Nel Medioevo si consumavano soprattutto quelle bianche. E’ stato solo grazie alla forte selezione intrappresa dagli Olandesi nel XVII secolo, in omaggio alla Casa degli Orange, che la carota è diventata arancione così come noi la conosciamo. Continua a leggere
More e mirtilli? Fanno bene, anzi benissimo
Mirtilli, more, ribes e prugne, secondo uno studio dell’Università di Manchester pubblicato su Archives of Toxicology, non dovrebbero mai mancare nella dieta quotidiana. Due delle cinque porzioni “vegetali” consigliate dovrebbero essere riservate alle nuance violacee del sottobosco. La ricchezza di antiossidanti è infatti un argine naturale contro gli effetti nocivi che il ferro può avere sulle cellule. “Normalmente pensiamo al ferro come qualcosa di buono per noi e nella giusta quantità lo é – afferma Douglas Kell, l’autore della ricerca – ma in concentrazioni elevate può andare in giro nell’organismo facendo molti danni”.
Verdure bio? Non più salutari di quelle tradizionali
Cipolle, carote e patate biologiche non hanno livelli più alti di antiossidanti rispetto ai vegetali coltivati con metodi tradizionali: lo afferma uno studio pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry da un gruppo di ricercatori del National Food InstituteTechnical dell’Universita’ della Danimarca guidati da Pia Knuthsen. Gli scienziati hanno messo in paragone studi in cui sono stati misurati i polifenoli (antiossidanti) contenuti in cipolle, carote e patate coltivate con metodi convenzionali e biologici: e dai risultati è emerso che non sono state riscontrate differenze nel contenuto di polifenoli nei vegetali dei due gruppi. ”Sulla base di questo studio non si può concludere che le cipolle, le patate e le carote coltivate con metodo biologico abbiano un più elevato contenuto di composti chimici salutari rispetto a quelli coltivati convenzionalmente”.