Greenpeace contro la carta igenica che uccide gli alberi

Carta igienica, rotoloni, tovaglioli e fazzoletti usa e getta stanno “pericolosamente accelerando la distruzione degli ultimi polmoni del pianeta”. La denuncia è di Greenpeace, che in questi giorni ha distribuito di fronte ai supermercati di più di 20 città italiane “Foreste a rotoli”, la nuova guida verde per l’acquisto responsabile di carta igienica e fazzoletti.

Gruppi di volontari – alcuni travestiti da oranghi – hanno posizionato in strada anche dei water, contenenti ciascuno un piccolo albero, simbolo delle piante tagliate per fabbricare prodotti come la carta igienica. Negli ultimi anni, infatti, la richiesta di polpa di cellulosa per la produzione di carta, sottolinea l’associazione in una nota, ”sta pericolosamente accelerando la distruzione degli ultimi polmoni del pianeta, minacciati dall’irresponsabilità di aziende come Asia Pulp and Paper (APP) e dai loro clienti”. Continua a leggere

Una balena in Piazza di Spagna

15 metri di balena sulla scalinata della piazza più famosa di Roma, con sotto la scritta: “Le balene non sono in vendita”. E’ questa eclatante inizitiva con cui Greenpeace vuole attirare l’opinione pubblica sul pericolo che corrono le balene. La riapertura della caccia ai cetacei, il cui divieto, in vigore da 24 anni, viene continuamente disatteso da paesi come il Giappone, la Norvegia e l’Irlanda, potrebbe essere sancita alla 62esima riunione della Commissione Baleniera internazionale (IWC) che si apre oggi, 21 giugno, ad Agadir, in Marocco. Il timore di Greenpeace è che le nazioni che hanno interesse alla caccia “comprino” i voti di paesi più poveri, nell’indifferenza degli altri stati. L’associazione internazionale vuole che l’Italia riconfermi apertamente la propria posizione assolutamente contraria.

Eco-pirati all’attacco con il super motoscafo ecologico

Sembra appena arrivata da un lontano pianeta dello spazio. In realtà la “EarthRace” è un motoscafo super ecologico di ultima generazione. In questi giorni entra a far parte della flotta della Sea Shepherd Conservation Society, associazione ecologista internazionale specializzata in eco-pirateria ai danni dei pescatori di frodo. E c’è di che aver paura. Il trimarano infatti ha battuto il record del mondo di circumnavigazione della Terra in motoscafo sbriciolando di due settimane il tempo minimo fino ad allora impiegato.

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L’ormai ex-proprietario dell’avvenieristica imbarcazione, Pete Bethune, ha fatto di tutto per renderla eco-compatibile, a partire dai materiali usati per costruirla. Continua a leggere