Addio alla mela di Adamo ed Eva?

L’Eden, il paradiso del racconto bibblico, ce lo immaginiamo come un giardino colmo di fiori e frutti. Ma forse invece dovremmo pensarlo come qualcosa di simile alle remote foreste sulle montagne del Kazakistan: è proprio infatti che cresce il Malus sierversii, l’antico melo selvatico che nutrì Eva con il suo frutto proibito, sancendo la scacciata degli uomini dal “giardino di Dio”.

Nonostante questo fato avverso, per ironia della sorte, è proprio questa la pianta che dobbiamo ringraziare perché progenitrice di tutte le varietà di mela che troviamo oggi al super. Dal melo selvatico sono infatti derivate tutte le altre mele… Dovrebbe quindi essere una specie custodita gelosamente. E invece, a quanto denuncia l’Associazione Alma, le rare foreste di meli selvatici sono in pericolo. Continua a leggere



Le mele “perdute” (anche quella di Shakespeare) finiscono nel menù dello chef

'Leathercoat', la mela preferita di Shakespeare

Li chiamano “frutti dimenticati” e non è un eufemismo. Centinaia sono le varietà di frutta che non esistono più, o perché non sono abbastanza produttive in coltivazione oppure perché non hanno l’aspetto che impone il “gusto globalizzato” che richiede il mercato. Eppure la frutta dimenticata (come del resto gli ortaggi dimenticati) è un patrimonio culturale e genetico di inestimato valore: i pochi che l’hanno capito da anni stanno facendo, dalle più varie discipline, un grande lavoro di certosino faticoso recupero, quasi mai sostenuto da enti e istituzioni. Con la consapevolezza di tutto questo, leggo con grande piacere un’agenzia di oggi che parla di uno chef francese che ha deciso, non solo di creare, come hanno fatto altri, un archeo-frutteto recuperando gli alberi che producono queste preziose varietà antiche, ma di creare un vero e proprio menù con un ricco ricettario ottenuto esplorando tutte le possibilità che i gusti di queste curiose mele storiche consentono in cucina.  Continua a leggere