Mirtilli, more, ribes e prugne, secondo uno studio dell’Università di Manchester pubblicato su Archives of Toxicology, non dovrebbero mai mancare nella dieta quotidiana. Due delle cinque porzioni “vegetali” consigliate dovrebbero essere riservate alle nuance violacee del sottobosco. La ricchezza di antiossidanti è infatti un argine naturale contro gli effetti nocivi che il ferro può avere sulle cellule. “Normalmente pensiamo al ferro come qualcosa di buono per noi e nella giusta quantità lo é – afferma Douglas Kell, l’autore della ricerca – ma in concentrazioni elevate può andare in giro nell’organismo facendo molti danni”.