2018: il Bosco Verticale di Stefano Boeri parla cinese

Per la Milano del futuro propone radure – spazi verdi contornati da alberi, un prato immenso nello Scalo Farini e un fiume verde che colleghi aree verdi tra i terminali ferroviari dismessi: tra tutto questo ed altro, l’architetto Boeri ha in mente di realizzare 1 milione di metri quadri di verde urbano in più. E sostiene la grande Milano per la candidatura alle Olimpiadi del 2028. Ma molto prima, nel 2018, dall’altra parte del mondo, in Cina, sorgeranno, dopo quelli di Losanna, altri due gemelli del suo premiatissimo Bosco Verticale: le torri verdi di Nanchino.  Continua a leggere



Con Boeri Milano si candida per il Congresso Mondiale sulle Foreste del 2021

bosco_verticale520Milano come vetrina per il Congresso Mondiale sulle Foreste. Sarà Boeri a portarne la bandiera alla FAO per il 2021. Ogni sei anni i maggiori esperti mondiali di foreste e alberi si radunano in un paese della Fao per discuterne il ruolo e la gestione nel mondo. Non pensate che si tratti di tematiche lontane da noi. L’argomento verrà trattato a tutto tondo per le vitali influenze sul pianeta che le piante e i polmoni verdi hanno sul clima, sul ciclo dell’acqua, sugli inquinanti, sulla Co2 e sul riscaldamento globale. Parte fondamentale della discussione sarà dunque capire come le città del futuro riusciranno a rendere efficace il loro verde urbano includendolo nella propria struttura urbanistica e aumentandone la presenza secondo le nuove necessità umane, che hanno da tempo superato quelle decorative. Continua a leggere



La proposta di Boeri: una “High Line” verde tra le stazioni di Milano

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Molte non vengono più utilizzate ma fanno parte della storia della città: sono le stazioni ferroviarie di Milano. E 7 di queste formano un anello che l’Archistar del Bosco Verticale, Stefano Boeri, vede collegate da un lungo percorso che, sfruttando le fasce di rispetto dei vecchi binari, unirebbe, a partire dall’area Expo, parchi, giardini e spazi dedicati al relax e al tempo libero dei milanesi. In ordine di tempo è l’ultima idea del noto architetto: è il “Fiume Verde”. Insomma, l’ex assessore alla Cultura continua a pensare ad una Milano diversa, più moderna e più verde, secondo la tendenza che si sta sviluppando all’estero da tempo, dove piazze, vie e luoghi della città diventano spazi fruibili ricchi di alberi, prati, fiori e piante non in funzione decorativa ma legati al benessere e profondamente integrati alla vita di chi vi abita. Continua a leggere