Il valore del paesaggio diventa prova di maturità

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Il Ponte di Rakotz a Kromlau Park, Germania

Il paesaggio diventa traccia d’esame. Quest’anno, tra i quesiti posti ai ragazzi che devono affrontare la maturità, ce n’è uno che chiede agli esaminandi qual è il valore del paesaggio. Potremmo vederla come una piccola grande rivoluzione. In Italia si sta cominciando dunque a pensare che è fondamentale per le nuove generazioni conoscere e capire quanto sia importante il patrimonio ambientale, territoriale, culturale e storico di cui il Belpaese è tanto ricco quanto poco consapevole. La novità è stata salutata con grande soddisfazione da parte di Letizia Monti, Presidente dell’Aiapp, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, da poco reduce dalla chiusura di Ifla, il Congresso Internazionale tenutosi al Lingotto di Torino a cui hanno preso parte oltre mille architetti e paesaggisti provenienti da 60 paesi. Ifla2016 si è concluso con un “Manifesto del Paesaggio”, da accompagnare nelle sue fasi di trasformazione per aumentarne la fruibilità trasformandolo in un patrimonio condiviso. Continua a leggere



Nuovi studi: sono stati i faraoni i primi pollici verdi della storia

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Botanici greci o romani? Naa. Piante e fiori avevano attirato l’attenzione già ai tempi delle piramidi e dei faraoni, che facevano ampio e attento uso di rimedi vegetali. Ma secondo gli ultimi studi contenuti nel saggio ‘Gli erbari dell’antico Egitto’ di Marilina Betrò, docente dell’Università di Pisa, appena pubblicato in Spagna, c’è anche di più: gli egizi avevano già osservato il mondo vegetale con approccio strutturato e “scientifico”, ed esisteva quindi già intorno alla metà del II millennio avanti Cristo una letteratura botanica con testi di riferimento. L’ipotesi dunque pone l’orologio della classificazione botanica ben più indietro degli erbari demotici, greci e copti. Continua a leggere